ANCONA – Fare prevenzione nelle scuole, mostrando agli studenti i risultati dell’eccesso da gioco. Il grande obiettivo di “Io me la gioco” è tutto qui, il format costruito dal teatro del Buratto che fa tappa ad Ancona proprio stamattina al cinema Italia.
L’iniziativa, rivolta appunto alle scuole del ciclo secondario, è nata da un’idea di Agn, il concessionario degli apparecchi del gruppo Novomatic e da “Gmg games”, realtà che operano nel comparto, e rientra nelle iniziative volute dall’amministrazione comunale che dal 2014 si occupa attivamente di gioco patologico con il progetto “A che gioco giochiamo” finanziato dalla Regione Marche, coordinato dall’ufficio Città sane e dagli operatori dell’unità di strada Informabus in collaborazione con il Dipartimento delle Dipendenze area gioco dell’Asur Area Vasta 2 di Ancona e degli Ambiti territoriali sociali della provincia di Ancona.
“Io me la gioco” è una storia che attraversa il mondo dei ragazzi e degli adulti e, seguendone le tracce tra proiezioni e realtà, si imbatte nel gioco d’azzardo. Cosa succede se durante i colloqui con un professore un genitore scopre che il figlio non è a scuola da una settimana? Quante e quali domande nascono dalla sua mente? Per cercare risposte il padre, con l’aiuto dell’insegnante, inizia un’indagine che finisce nelle paludi del gioco d’azzardo in cui è caduto il figlio con un amico. Muove così, da questa realtà, un significativo confronto tra il mondo dell’adulto e quello del giovane.
Questa rappresentazione teatrale, che ora approda nelle Marche, affronta argomenti di stretta attualità, cercando di far emergere nel modo più diretto ed efficace possibile alcune delle principali e più gravi criticità che affliggono il settore, a partire dalla lotta contro il gioco illegale sino alle derive di chi cade nelle sabbie mobili della ludopatia. Il perno su cui fa leva “Io me la gioco” è quello della corretta informazione, attraverso cui è possibile fare chiarezza sui maggiori rischi del gioco con vincite in denaro e soprattutto creare basi più profonde per favorire progetti di formazione rivolti ai giovani. «L’Amministrazione comunale di Ancona – sottolinea l’assessore alle Politiche Sociali e Sanità Emma Capogrossi – sostiene questo progetto da quasi due anni, attraverso una serie di iniziative a vari livelli e in particolare in relazione al mondo della scuola, target importante per svolgere un servizio di prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo. Purtroppo il fenomeno sta interessando sempre più ragazzi e la soglia d’età si sta abbassando, perciò è necessario continuare in questo percorso, senza demonizzare in assoluto il gioco ma rendendo consapevoli i giovani dei rischi che corrono».
«La formazione, l’informazione e la prevenzione sono alla base della conoscenza di un settore troppo spesso denigrato – spiega Paolo Gioacchini, amministratore di “Gmg games”, azienda che da oltre cinquant’anni si occupa di gioco nel territorio marchigiano, nonché presidente “Rete egida Italia” -. Prevenire è davvero meglio che curare e per prevenire occorre affrontare il tema con un approccio il più possibile scientifico. Il gioco è un bisogno primario dell’uomo e quando la sua domanda non viene soddisfatta in contesti legali e regolamentati, chi ne guadagna è inevitabilmente l’offerta illegale».