Cronaca

Ancona, stalker a 80 anni verso l’ex collaboratrice: ammonito

La donna dopo aver deciso di interrompere il rapporto professionale con l'uomo aveva iniziato a ricevere decine di chiamate e numerosi messaggi

La Questura di Ancona
La Questura di Ancona

ANCONA – Il questore di Ancona ha emesso un altro provvedimento di ammonimento ex art. 8 della L. 38/2009.L’articolo della norma citata consente ai soggetti vittime di stalking di esporre i fatti all’Autorità di Pubblica Sicurezza e di avanzare richiesta di ammonimento al Questore nei confronti dell’autore della condotta. 

È sempre importante ricordare che la misura di prevenzione nota come “Ammonimento del Questore” costituisce un efficace deterrente volto a contrastare il fenomeno della violenza domestica e dello stalking, per evitare che degeneri in condotte estreme, a volte con esiti drammatici. Rammentiamo inoltre che per azionare questo tipo di tutela la segnalazione non deve necessariamente provenire dalla vittima del reato, ma chiunque sia a conoscenza di situazioni di questa gravità, può segnalare alle Forze dell’Ordine i maltrattamenti subiti dalla vittima, per scongiurare eventi lesivi e dunque anche un amico, un parente, un vicino. Ricordiamo infine che è prevista la possibilità di accedere a percorsi di recupero per gli uomini maltrattanti attraverso l’associazione POLO9 presente sul territorio del capoluogo. 

L’ultimo provvedimento è stato emesso nei confronti di un uomo italiano, circa 80 anni che, con insistenti chiamate e messaggi continuava a cercare contatti con la sua collaboratrice, che lo aveva accudito durante un periodo di malattia. In particolare la donna – di circa 30 anni – dopo aver deciso di interrompere il rapporto professionale con l’uomo aveva iniziato a ricevere decine di chiamate e numerosi messaggi nei quali lui le scriveva “mi sono innamorato di te ed ho perso la testa per te…vienimi a trovare” oppure “sono calmo.. ma voglio sentire la tua voce”, nonostante il rifiuto della ragazza lo stesso non cessava la sua condotta e, in alcune circostanze l’aveva seguita con la sua autovettura, tanto da indurle uno stato di profonda ansia. La donna, esasperata da questi atteggiamenti, aveva chiesto aiuto ai poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura che, in tempi rapidi, l’hanno aiutata ad uscire da questa situazione, garantendole una tutela rapida ed efficace.

Si rammenta infine che, come viene esplicitamente comunicato anche al destinatario della misura all’atto della notifica, qualora un soggetto già ammonito continui a vessare la parte lesa, la condotta diventa perseguibile dall’Ufficio di Polizia, senza che occorra una specifica querela della vittima. 

Il Questore Capocasa: «Noi ci siamo sempre. Il ruolo decisivo ora spetta alla comunità: tanto più una donna si sentirà protetta nel contesto in cui vive, tanto più capirà che uno schiaffo, un’ offesa ricevuta, una minaccia sono solo i prodromi e che rivolgersi alla Polizia non è un atto di cui aver timore o vergognarsi, ma la giusta, efficace soluzione ad una spirale di violenza o di persecuzione subita e che deve essere interrotta, prima che degeneri».

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