Pesaro

Saltamartini sul Santa Croce di Fano: «Il futuro dell’ospedale delineato da studi universitari su fabbisogni sanitari»

L'assessore regionale ha detto inoltre: «I 50 posti letto assegnati genericamente da una precedente delibera alla rete ortopedica dovranno rimanere incardinati nella disponibilità dell’ospedale di Fano»

L'ospedale Santa Croce a Fano
L'ospedale Santa Croce a Fano

FANO – «Non c’è nessuna reticenza, il futuro sanitario del presidio Ospedaliero Santa Croce di Fano è stato delineato sulla base della fotografia della domanda dei servizi sanitari, realizzata dallo studio dei fabbisogni che abbiamo commissionato alle Università, fra le quali l’Univpm». Lo ha detto il vice presidente della Giunta e assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini, intervenendo sul tema discusso in consiglio regionale.

Saltamartini ha ricordato in Aula che la Giunta regionale è stata protagonista di tre importanti provvedimenti: «La riforma sanitaria ha rinnovato un processo organizzativo che datava 25 anni prima» e quindi non più al passo con i tempi e con le mutate esigenze di una popolazione sempre più longeva. Ha poi ricordato «l’approvazione del Piano Socio Sanitario Regionale e del PNRR», evidenziando che è in corso «la redazione degli atti aziendali, che tra la fine di settembre e i primi di ottobre arriveranno all’approvazione degli organismi competenti».

Per la provincia di Pesaro Urbino e quindi anche per Fano «’smontata’ l’idea della Giunta precedente di un ospedale unico nel Pesarese, si è ribadito che la struttura degli ospedali per acuti poggi su quattro pilastri fondamentali: l’ospedale di primo livello con specializzazioni di secondo livello di Pesaro, ospedale di primo livello con specializzazioni di secondo livello di Fano, ospedale di primo livello con specializzazioni di secondo livello di Urbino e ospedale di base di area disagiata nella città di Pergola, quattro presidi ospedalieri ad elevatissima caratura».

«I 50 posti letto assegnati genericamente da una precedente delibera alla rete ortopedica dovranno rimanere incardinati nella disponibilità dell’ospedale di Fano – ha detto -, conosciamo esattamente il principio della domanda e il tema della mobilità passiva che danneggia le Marche».

Per quanto riguarda la presunta chiusura delle sale operatorie all’ospedale di Fano ha spiegato che «non c’è stata chiusura. Le sale operatorie sono rimaste in funzione», c’è stata «una rimodulazione dei servizi nel solo periodo estivo per consentire al personale di fruire del diritto alle ferie. Desidero ringraziare tutto il personale che anche con le alte temperature» che hanno contrassegnato l’estate appena trascorsa «ha continuato a lavorare incessantemente e lodevolmente, garantendo l’erogazione di servizi di qualità alla popolazione».

Saltamartini ha inoltre spiegato che il dottor Alberto Patriti, «individuato come in possibile fuga verso altre regioni, rimane in servizio nella nostra regione, attraendo mobilità attiva a Pesaro Urbino da altre regioni».

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