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Coronavirus, Santini direttore Amat: «C’è voglia di teatro, le nuove misure di sicurezza uno spunto per ripartire»

La guida dell'Associazione Marchigiana Attività Teatrali pensa alla ripartenza: «Stiamo già studiando come prevedere le distanze sul palcoscenico e in platea. L'utilizzo delle mascherine per gli attori di scena potrebbe diventare un elemento drammaturgico»

Gilberto Santini
Il direttore dell'Amat Gilberto Santini

«L’emergenza sanitaria e la tutela del nostro pubblico e dei nostri lavoratori sono alla base di tutto ma non vediamo l’ora di tornare a teatro». A parlare è il direttore dell’Amat, l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Gilberto Santini, in un momento in cui il settore teatrale e degli spettacolo all’aperto, e più in generale l’arte, come molte altre realtà, ha subito un duro colpo a causa dell’emergenza Coronavirus.

«Il settore dello spettacolo dal vivo è uno dei maggiormente colpiti in questa emergenza principalmente per il fatto che si basa sul principio di vicinanza sociale e della prossimità quando, in questo momento, il distanziamento tra persone è alla base di tutto – ha spiegato il direttore dell’Amat -. Non a caso i teatri sono stati i primi luoghi a essere stati chiusi e saranno gli ultimi a riaprire e la difficoltà sta nel fatto che al momento, una realtà produttiva che nella regione Marche impiega migliaia di persone, è completamente ferma».

«Ovviamente questo è il tempo del dolore per le vittime e del sacrificio dei tantissimi operatori sanitari che accudiscono e curano i malati – ha continuato Santini -. Poi penseremo alla fase 2, cercando di tornare piano piano alla normalità, garantendo il massimo della sicurezza ai lavoratori ma anche agli spettatori. E noi non vediamo l’ora di affrontare questa sfida affascinante che sicuramente sconvolgerà moltissimo la nostra normalità ma che rappresenterà anche un momento di spunto».

«Prevedere le distanze sul palcoscenico e in platea, garantire al massimo le procedure di sicurezza, l’utilizzo delle mascherine per gli attori di scena che potrebbero diventare un elemento drammaturgico: sono tutte misure che stiamo studiando e sulle quali stiamo lavorando in attesa di un confronto con il Ministero e con l’Istituto Superiore di Sanità – ha aggiunto il direttore Amat -. Una sfida difficile sì ma non impossibile soprattutto perché c’è grande voglia, da chi lavora nel settore, di tornare a farlo. C’è una grande voglia di teatro e questa castità imposta ci ha fatto nuovamente desiderare di tornare a essere uniti».

Il direttore Santini ha accolto positivamente «il bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi e una serie di misure che prevedono un fondo di sistema di 130 milioni di euro per il nostro settore. Abbiamo fatto delle stime e sicuramente la maggior parte dei teatri riaprirà a dicembre e in questi mesi ci auguriamo che possa esserci un confronto costante per capire come dobbiamo comportarci e quali saranno poi le misure migliori da adottare».

«La morte di Mirko Bertuccioli dei Camillas, un grande artista con il quale abbiamo collaborato, ci ha rimesso di nuovo davanti la crudeltà di questo virus – ha concluso Santini -. Prima pensiamo alla salute e a sconfiggere il Covid-19 e poi torneremo con più voglia di teatro di prima; noi non vediamo l’ora».

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