Ancona-Osimo

Emergenza Ucraina, Caroli: «Nelle Marche a disposizione 18 posti letto pediatrici»

Il referente sanitario regionale e coordinatore del Gores: «Occorre governare bene questa situazione, per evitare significativi squilibri nell’assistenza sanitaria», anche alla luce delle criticità portate dalla pandemia

ANCONA – Con l’emergenza umanitaria scoppiata in seguito al conflitto in Ucraina, anche le Marche si organizzano per mettere a disposizione posti letto nelle strutture ospedaliere per i profughi. Da una ricognizione ne sono stati individuati 18. A dirlo è il referente sanitario regionale e coordinatore del Gores, Mario Caroli che fornisce il dettaglio delle disponibilità: 1 posto letto intensivo pediatrico, 1 letto intensivo neonatale, 1 letto subintensivo pediatrico, 2 letti subintensivi neonatali, 7 letti ordinari pediatrici e 6 ordinari neonatali.

Le strutture sono l’ospedale regionale di Torrette, Marche Nord e la rete ospedaliera di Asur Marche. A chiedere la ricognizione da parte degli enti del Servizio Sanitario Regionale è stato il Dipartimento Nazionale di Protezione civile, riferisce Caroli, nell’ambito della gestione dell’emergenza umanitaria. Accano a queste, nelle prossime giungeranno altre disponibilità da parte delle aziende ospedaliere (Torrette, Marche Nord, Inrca e Asur Marche) anche per «i pazienti ucraini oncologici pediatrici, oncologici adulti e dializzati adulti e pediatrici» riferisce il dottor Caroli, nel puntualizzare che «ogni Regione ha avuto la stessa richiesta di disponibilità su indicazione del meccanismo europeo di Protezione Civile che coordina gli aiuti umanitari».

Intanto è stato donato anche un nuovo carico di farmaci che dalle Marche raggiungerà l’Ucraina a bordo di un tir della Protezione civile. Si tratta della seconda spedizione che parte verso il paese in guerra, dopo il tir inviato nei giorni scorsi. A bordo antibiotici, cortisonici, atropina, adrenalina, medicinali utilizzati per la gestione delle emergenze urgenze, per il trattamento delle patologie croniche ed infettive.

Caroli fa sapere inoltre che «il Dipartimento di Protezione civile nazionale ha chiesto anche la disponibilità di team sanitari» che dalle Regioni possano raggiungere l’Ucraina per «fare scouting in vista del trasferimento dei malati in Italia, in modo da valutare l’effettiva necessità di ospedalizzare o meno i malati. Team che potrebbero essere composti da due medici e un infermiere o da un medico e due infermieri, in corso di individuazione nelle Marche, da parte delle aziende ospedaliere».

Un’emergenza, quella umanitaria, che si aggiunge all’emergenza Covid. Il capo del Gores la definisce «complessa» ed evidenzia che «se non ben coordinata potrebbe creare uno squilibrio tra le necessità e le risorse disponibili». «La popolazione in fuga dalla guerra – osserva – cerca in tutti i modi una soluzione ai propri problemi senza aspettare una risposta istituzionale e questo lo stiamo già vedendo con i primi pazienti che dall’Ucraina arrivano in autonomia anche nelle Marche per curarsi».

A Torrette è arrivato il primo paziente giunto nelle Marche, Pietro, 31enne, malato oncologico, in fuga da Kiev. «Occorre governare bene questa situazione» spiega Caroli, «per evitare significativi squilibri nell’assistenza sanitaria» anche alla luce delle criticità portate dalla pandemia.