Ancona-Osimo

Ancona Entrate, 64 milioni di euro nelle casse del Comune

Approccio, qualità del servizio, efficienza e disponibilità a lavorare anche per altre amministrazioni «nel segno della grande Ancona»

ANCONA – Ancona Entrate rappresenta un fiore all’occhiello per l’amministrazione comunale dorica, un modello da “esportare” anche nei comuni vicini, nel segno della massima attenzione ai cittadini. Lo testimoniano i numeri che emergono dal bilancio dello scorso anno della società a responsabilità limitata a capitale interamente pubblico, unico socio il Comune di Ancona, che incide sulle entrate comunali per il 60% identificando, recuperando e incassando il 66% del debito. Del restante 34% che comunque non paga e va in evasione, Ancona Entrate riesce ancora a recuperare oltre un terzo delle somme dovute. Un processo di recupero crediti che Ancona Entrate da anni svolge per conto del Comune che viene effettuato cercando di non vessare il cittadino e di andargli incontro in tutti i modi, come ha spiegato l’amministratore unico Lorenzo Robotti nella presentazione dei dati che s’è svolta oggi in Comune alla presenza del direttore di Ancona Entrate, Leonardo Giacchetta, del sindaco Daniele Silvetti e del vicesindaco e assessore al bilancio Giovanni Zinni.

«Abbiamo una filosofia particolare – ha spiegato Lorenzo Robotti –, curiamo molto qualità del servizio e rapporto con i cittadini. La gente non è contenta di pagare le tasse, ma le tasse vanno pagate. Il problema che abbiamo affrontato è stato come fare a ridurre i costi di adempimento, la gente deve pagare con il minor costo di adempimento possibile, perché la gente può anche dimenticarsi e se possiamo aiutarla e non pagare multe, interessi e costi ulteriori, allora è contenta. In certi casi abbiamo il 98% di gradimento espresso, quasi sempre oltre al 95%. L’impegno e la qualità del servizio vengono incentivati con dei premi ai dipendenti, questa è la filosofia del nostro servizio, amichevole e gradito alla gente. Ovviamente c’è anche il Comune cui rendere conto, visto che forniamo il 60% delle entrate. Il Comune ci chiede di recuperare le imposte e su questo siamo bravi, riusciamo a incassare il 66% del recupero delle somme accertate. Lo raggiungiamo anche perché aiutiamo le persone ad aderire alle nostre richieste di pagare. Ma siamo bravi anche nei confronti del 34% che non paga e va in evasione: riusciamo a recuperare il 37% che è una somma assolutamente straordinaria rispetto alla media del 20-25%. Qui, naturalmente, ci sono le pratiche antievasione, non il convincimento. La qualità del servizio resta un nostro must: in passato 25mila persone venivano in ufficio, con il Covid abbiamo impiantato un sistema di prenotazione telefonica, oggi la metà non ci viene più. E da questi 25mila abbiamo un giudizio che è sostanzialmente positivo, per il 98%. Abbiamo incrementato il gettito da 50 milioni di gettito a 60 milioni, questo per la riscossione ordinaria, ma anche quella di recupero con 4 milioni. E da qualche tempo abbiamo cercato di proporre ad altri Comuni della regione i nostri servizi, che sono Sirolo, Arcevia, Barbara, Ostra Vetere e Offagna. E costiamo pochissimo, un costo valutabile tra il 3 e il 4% dell’esazione delle somme riscosse, somma assolutamente apprezzabile se pensiamo che altri esattori vanno dal 7 al 15%».

«Ringraziamo Ancona Entrate per quest’attività e il presidente Robotti e il direttore Giacchetta per questo lavoro fatto lontano dalla politica, nel corso degli anni – ha aggiunto Giovanni Zinni –. Il futuro è di sempre più costante autonomia e capacità gestionale nell’affrontare sia la riscossione diretta che quella coattiva. La direzione presa è importante, si stanno facendo passi avanti in termini di professionalità anche in settori tradizionalmente gestiti da altri soggetti». «Oltre al vivo apprezzamento nei confronti di Ancona Entrate, apprezzamento dei numeri che danno ragione alla strategia e alle capacità – ha concluso Daniele Silvetti – esprimo apprezzamento anche per l’approccio, l’attenzione alle necessità di chi deve pagare, non c’è l’intento vessatorio fine a se stesso ma quanto sia necessario perché da parte dell’utente ci sia sensazione e consapevolezza che ci sono varie possibilità per pagare il proprio contributo. Oltre a questo balza all’occhio il fatto che un servizio come questo sia assolutamente utile al territorio, non solo per altri Comuni, ma che si possa dare al territorio un contributo grazie a economie di scala. Da una parte l’approccio, dunque, e dall’altra Ancona Entrate come potenziale soggetto utile al nostro disegno di coesione territoriale nel segno della grande Ancona».

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