Ancona-Osimo

Ancona, Sparapani dei Cinquestelle ribadisce il no al banchinamento del molo Clementino

Il candidato sindaco alle ultime elezioni comunali interviene sul dibattito che riguarda il porto antico ribadendo la posizione del movimento

Enrico Sparapani

ANCONA – Il tema del molo Clementino e del suo possibile banchinamento a vantaggio delle grandi navi da crociera continua ad attirare il dibattito politico cittadino. Stavolta l’intervento è quello di Enrico Sparapani, candidato sindaco alle ultime amministrative di Ancona con i Cinquestelle: «Il banchinamento delle grandi navi presso il molo Clementino è un intervento che non valorizzerà la città per vari motivi – spiega Sparapani –. In primo luogo, per realizzare un molo di dimensioni adatte all’attracco delle navi da crociera dovrà essere interrata un’ampia porzione di mare snaturando, ancor più di come è stato fatto sinora, l’arco portuale di epoca romana che caratterizza le immagini storiche del golfo di Ancona. Inoltre, la vicinanza delle grandi navi alla zona abitata sarà nociva alla salute dei residenti del centro storico. Come ribadito più volte in campagna elettorale ed evidenziato dal Piano Inquinamento Ambientale redatto dal dottor Bonifazi, l’inquinamento dovuto al porto è uno dei punti critici della città. Infine, una delle porzioni più affascinanti del porto sarà destinata all’attracco delle navi da crociera e pertanto non più fruibile (almeno in parte) dai cittadini anconetani. In passato il porto ha rappresentato il fulcro della vita cittadina, un’area vitale di incontro e commercio. La successiva divisione delle competenze gestionali e l’incompatibilità di alcune attività portuali con quelle urbane hanno creato una cesura tra porto e città e questo intervento tenderà a rafforzare la separazione delle sorti di queste due aree».

Sparapani prosegue sulla visione dell’area portuale nel suo complesso: «Il porto visto dall’alto presenta un tessuto disomogeneo a causa di veloci trasformazioni e ridistribuzioni funzionali a cui le strutture urbane si sono adeguate lentamente e con estrema difficoltà. I responsabili politici e gli operatori portuali hanno operato senza un progetto strategico condiviso. Il piano regolatore del porto risale agli anni ‘80 e non è in grado di dare risposta al necessario adeguamento funzionale. L’immagine aerea dei porti del nord Europa ci restituisce un tessuto molto diverso, regolare, ordinato e con aree organizzate in base alla specifica funzione. In questo contesto una soluzione più razionale e attenta alla salute dei cittadini è quella proposta in passato dall’associazione del Porto Antico e portata avanti in campagna elettorale dal movimento Cinquestelle, ma anche dall’attuale sindaco. La proposta consiste nell’ampliamento dell’area ex-Mandracchio, attraverso la realizzazione di una penisola. Nel Piano Regolatore degli anni ‘80 era già prevista per l’area una ferrovia per lo spostamento delle merci, che permetterebbe di diminuire l’inquinamento dovuto al trasporto su ruote. Questa soluzione allontanerebbe tutte le navi dall’arco portuale storico, valorizzando nuove connessioni tra città e mare. Alcuni evidenziano i tempi eccessivi per la realizzazione della penisola. Tuttavia anche la realizzazione del molo Clementino avrà tempi lunghi e risolverà l’unico problema dell’attracco crocieristico, senza affrontare (a differenza della penisola) il problema della gestione della restante parte del traffico navale».

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