ANCONA – Da lunedì 8 gennaio via ai lavori al Mercato delle Erbe nel centro di Ancona: la struttura resterà sempre aperta con regolare commercio e possibilità di accedere al mercato tramite i varchi che saranno lasciati aperti, ma tutta la zona subirà inevitabili modifiche della viabilità, nonché lo spostamento di 25 bancarelle che fino a questa settimana utilizzeranno la loro concessione per poi trasferirsi sul lato destro scendendo corso Garibaldi nel tratto compreso tra via Castelfidardo a piazza Roma. L’operazione di restyling del Mercato delle Erbe, che si dovrà concludere entro il marzo 2026 come da indicazioni Pnrr, permetterà così il recupero di un contenitore che diventerà multifunzionale, mantenendo tutte le attività presenti al momento, ma ampliando alcuni spazi che saranno adibiti all’accoglienza enogastronomica e che saranno sfruttabili in diverse ore del giorno.
«Sarà un cantiere che impatterà in una zona fulcro del centro storico – ha spiegato stamattina l’assessore Stefano Tombolini –, abbiamo provato a gestirlo in maniera flessibile per rispondere a criticità che vogliamo essere pronti a risolvere». Il cantiere Pnrr avrà un importo complessivo di 5,8 milioni di euro e permetterà di valorizzare l’immobile da molti punti di vista. «Il cantiere sarà chiuso ma permetterà di mantenere il flusso pedonale sui marciapiedi. L’area di carico e scarico si troverà in piazza Roma nella zona davanti alla farmacia dell’orologio e, per i mezzi più leggeri, da lì in corso Mazzini verso il mercato. Anche l’ingresso da via Magenta sarà presidiato e l’area intorno al cantiere sarà a traffico ridotto e pedonale e vocata alle maestranze di cantiere. Per le bancarelle che si sposteranno su corso Garibaldi abbiamo previsto una zona di carico e scarico in via Marsala. Chi ha bisogno di parcheggiare dovrà rivolgersi a M&P per chiedere l’autorizzazione».
Oggi il Mercato delle Erbe ospita 12 operatori con esercizi commerciali e una quindicina di venditori di prodotti agricoli: tutti resteranno all’interno del mercato stesso durante i lavori, come ha illustrato a sua volta l’assessore Angelo Eliantonio alla conferenza di presentazione dei lavori che s’è tenuta stamattina in Comune: «Oltre alla parte relativa al cantiere, ci spettava anche la parte più complessa, cioè quella dell’interlocuzione con gli operatori. E apro una parentesi: stiamo stati costretti a riconquistare la fiducia degli operatori nei confronti di politica e istituzioni, la prima volta che mi sono seduto a parlare con loro mi sono reso conto di quanta sfiducia avessero a causa di tutto quello che gli era stato raccontato in passato. Siamo partiti da lì, dal ricostruire un rapporto. E abbiamo provato a mettere quante più soluzioni possibili, che di fatto erano due, cioè restare all’interno o andare fuori. La scelta è stata di restare all’interno, nonostante il cantiere. Scelta rispettata e supportata. Gli operatori continueranno a lavorare tutti i giorni come se niente fosse, dunque faccio un appello a tutti i fruitori per continuare a frequentare l’area: gli operatori continueranno a lavorare, così come faranno le attività su corso Mazzini, i marciapiedi sono liberi. Anche con gli ambulanti abbiamo fatto un percorso molto positivo: non abbiamo voluto imporci perché comunque a fronte di un’opera pubblica spostiamo operatori che lì hanno una concessione. Da questo punto di vista abbiamo trovato una sintesi con loro: per trenta giorni saranno in corso Garibaldi, è una soluzione sperimentale, poi a febbraio ci rivedremo per capire se ci sono stati problemi, a cominciare dal carico e scarico».
Viviana Caravaggi, presidente dell’Ordine degli architetti di Ancona, ha quindi illustrato il progetto: «Un progetto sfidante – l’ha definito l’architetto – cui hanno partecipato gran parte degli uffici comunali, tutti hanno subito compreso l’importanza commerciale ma anche sociale del contenitore. Concluderemo a marzo 2026 quando si compiranno anche i cento anni della struttura, un progetto che l’amministrazione ha voluto con grande entusiasmo cogliendo l’importanza del progetto stesso. Saranno complessivamente circa 15mila metri cubi di edificio posto su due livelli, con una superficie complessiva di 1800 metri quadrati ampliata di circa 180 mq. Sfidante il progetto, sfidante il cantiere che si adeguerà man mano si svilupperà il lavoro, saràò un cantiere in movimento. Le pescherie si troveranno in due ambienti in contenitori trasparenti che permetteranno di confinare odori e climatizzazione. Saranno recuperati tutti gli spazi, saranno eliminati elementi dissonanti, e al piano superiore ci saranno spazi funzionali per la distribuzione dei cibi, con una nuova funzionalità, quella di una nuova piazza dove si possano incontrare persone».