Senigallia

Circolo Arci di Scapezzano, la polemica prosegue in consiglio comunale

Dopo il botta e risposta sui social lo scorso marzo tra direttivo e amministrazione comunale, la discussione si sposta in aula: la consigliera Pagani interroga il sindaco Olivetti

Ancora chiusi i locali del circolo Arci Scapezzano, a Senigallia, la festa si sposta all'esterno
Ancora chiusi i locali del circolo Arci Scapezzano, a Senigallia, la festa per i 70 anni della Pro Scapezzano si sposta all'esterno. Foto tratta da Facebook "Circolo Arci Pro Scapezzano"

SENIGALLIA – Il caso del circolo Arci della frazione di Scapezzano torna al centro del dibattito pubblico grazie all’interrogazione – presentata il 23 marzo scorso ma discussa in consiglio comunale dopo oltre due mesi, il 28 maggio – della capogruppo di Vola Senigallia Stefania Pagani. La richiesta era rivolta all’amministrazione comunale perché potesse fare chiarezza su una vicenda che si trascina da anni ma che ha avuto un’accelerazione nelle ultime settimane con la chiusura del centro culturale e aggregativo della località collinare. E possibilmente risolverla una volta per tutte, a beneficio della collettività. 

Due mesi di attesa, troppi secondo Pagani, in cui «si poteva almeno accennare a quale punto dell’iter si era giunti o comunicare quale idea sindaco e giunta intendessero perseguire sul futuro del circolo Arci di Scapezzano. Una risposta era dovuta per rispetto non solo verso la sottoscritta, che comunque rappresenta degli elettori, ma anche nei confronti dei cittadini che sulla questione all’inizio hanno sentito tanto parlare e poi silenzio. Troppo silenzio anche verso il direttivo del circolo che si sta dando da fare per ripristinare un punto aggregativo e culturale della frazione».  In aula Pagani ha chiesto informazioni sullo stato dell’arte e sulle pratiche di condono e accatastamento dell’immobile nel frattempo presentate, con la «speranza che presto la frazione torni a poter godere di un importante punto di aggregazione».

All’interrogazione ha risposto il sindaco Massimo Olivetti, che prima di questi due mesi non era a conoscenza di tutte le informazioni. Il primo cittadino ha poi specificato che per parte del tetto della struttura, crollato mesi fa per maltempo e contenente amianto, c’è una problematica più ampia di quanto si pensasse all’inizio. Per quanto riguarda la richiesta di condono sull’intera struttura, che va avanti fin dagli anni ‘90, il risultato è difficile da raggiungere, secondo Olivetti, perché non è stata mai accatastata, perché sorge su un terreno di proprietà non del circolo, ma soprattutto «perché si appoggia alle storiche mura del borgo che godono del vincolo monumentale come i portici Ercolani». «È vero che nel frattempo il circolo ha proposto l’accatastamento – ha continuato Olivetti – per cui verrà sottoposto a parere tecnico al di là delle valutazioni sull’attività politica svolta, che renderemo note a tutti. Di fronte a una situazione abusiva o non autorizzata, l’amministrazione comunale non ha facoltà di scegliere come comportarsi», ha concluso il sindaco augurandosi che «venga data l’autorizzazione».

Non soddisfatta si è dichiarata Pagani: «Olivetti, com’è solito fare, ha solo preso tempo, ha risposto alle mie considerazioni con una serie di “non è vero”, scaricando l’amministrazione di ogni responsabilità. Ha parlato solo di valutazioni in corso. Mi sembra un po’ poco per un’amministrazione che ha fondato tutto sul dialogo con la città e con le associazioni e che aveva promesso attenzione alle frazioni. Oggi ha dato solo l’impressione di volersene lavare le mani. Confido nel buon senso al fine di una pronta risoluzione del caso – ha affermato in conclusione Pagani – perché il circolo è un pezzo di storia di una frazione e rappresenta il cuore sociale di una comunità».