Ancona-Osimo

Infrastrutture delle Marche, il governatore Acquaroli: «Ottime prospettive»

Porto, con le banchine, l'ultimo miglio, la penisola, aeroporto con numeri in crescita, e interporto con Amazon: ne parla il presidente della Regione Marche

Il porto di Ancona

ANCONA – Le infrastrutture delle Marche che gravitano intorno ad Ancona: porto, aeroporto, interporto. Sull’argomento è intervenuto stamattina il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli a margine della conferenza stampa organizzata sul resoconto delle attività post alluvione. A cominciare proprio dai lavori che vedono coinvolto il porto dorico e i suoi progetti di ammodernamento e di collegamento con la statale: «Vediamo con molto favore le opere che sono state appena cantierate al porto di Ancona – ha detto Acquaroli –, banchine attese da tantissimi anni e che oggi sono in via di realizzazione. Insieme alle banchine vediamo che sta partendo il cantiere dell’ultimo miglio, a seguito dell’aggiudicazione s’è dovuto arrivare al progetto esecutivo e quindi alla fase preliminare rispetto all’apertura del cantiere e della strada attesa da decenni e che consentirà al porto di decongestionare tutto il centro e arrivare alla statale senza gravare sulla città di Ancona. Un’opera strategica che guarda verso la sostenibilità, la sicurezza e la competitività del sistema portuale».

L’aeroporto e il suo traffico stanno dando soddisfazione alla Regione, lo conferma ancora Acquaroli che riporta anche numeri a sostegno del momento importante che sta vivendo lo snodo aeroportuale marchigiano: «I risultati dell’aeroporto delle Marche sono molto importanti, in termini di turismo straniero ma anche di passeggeri. Anche nel mese di agosto abbiamo un dato superiore del 20% rispetto a quello dello scorso anno. Di fatto ci stiamo attestando sul miglior risultato di sempre. Con questo trend supereremo sicuramente gli oltre 600mila passeggeri del 2012 che era il record precedente. Un risultato, tra l’altro, migliore rispetto alla media nazionale e che ci inorgoglisce. Speriamo che con il nuovo bando di continuità territoriale si possa ripristinare anche una normalità in questo senso. Noi siamo molto soddisfatti, perché la continuità territoriale ha la stessa logica del trasporto pubblico locale, cioè garantire un’accessibilità e un collegamento veloce dalle Marche verso le più grandi città italiane, Roma, Milano e Napoli. Sicuramente ci sono state delle difficoltà, ma abbiamo una buona prospettiva. In questi ultimi mesi la puntualità con cui gli aerei sono partiti dall’aeroporto delle Marche è sotto gli occhi di tutti. Un servizio impeccabile che garantisce credibilità e affidabilità anch’essa all’aeroporto».

infine l’interporto e la penisola che permetterà di trasferire all’interno del porto di Ancona le grandi navi in una zona più distante dal centro cittadino: «Siamo davanti ad una infrastruttura che abbiamo raccolto praticamente in stato di fallimento – conclude Acquaroli, cominciando dall’interporto –. L’abbiamo salvata e quel salvataggio ha consentito l’insediamento del più grande player logistico al mondo con un investimento ultramilionario nella nostra regione, investimento collocato accanto alle nostre infrastrutture strategiche che consentirà sviluppo ma, soprattutto, posti di lavoro, con conseguente ricchezza per il nostro territorio, sia dal punto di vista strategico sia per la distribuzione del reddito. Un’opportunità per tutti. Abbiamo creato un polo di intermodalità, stiamo andando avanti anche, con il nuovo piano regolatore, in capo al porto, con la progettazione della penisola. Un’infrastruttura strategica che non supererà solo le difficoltà attuali, ma che ci porterà ad avere un porto di respiro interregionale per tutto l’Adriatico, un porto che avrà grande capacità di pescaggio ma soprattutto sostenibile, perché con la penisola allontaneremo le navi dal centro di Ancona. Maggiore sostenibilità e maggiore competitività. Sapete che per realizzare infrastrutture come queste occorrono anni, ma già il fatto di aver sbloccato, finanziato e in via di realizzazione quelle che erano attese da anni, è un ottimo punto di partenza. Anche perché non ci può essere penisola se non c’è sistemazione delle banchine esistenti, ultimo miglio e raddoppio della statale 16. Finalmente qualcosa si muove».

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