Ascoli Piceno-Fermo

Detenuti nei cantieri della ricostruzione post sisma: Arquata del Tronto dice di sì

Nel borgo piceno, il primo cittadino Michele Franchi accoglie con piacere l'idea proposta dal commissario Guido Castelli

Il sindaco arquatano Michele Franchi e il commissario Guido Castelli durante un recente incontro

ARQUATA DEL TRONTO – Nel Piceno è sicuramente Arquata del Tronto il borgo con il maggior numero di cantieri relativi alla ricostruzione post sisma. Qui, infatti, ci sono state anche 52 vittime in quella terribile e maledetta notte del 24 agosto 2016.

Le prime scosse, inoltre, provocarono già la distruzione di decine di abitazioni, mentre quelle successive di settembre e ottobre ne resero gravemente inagibili tante altre. Il bollettino, ovviamente, sembrava quello di una guerra. Pertanto, nel territorio arquatano sono stati allestiti cantieri su cantieri ed è logico pensare che, considerata anche la vicinanza con il carcere del Marino del Tronto, dei detenuti possano essere impiegati anche nel comune piceno. Ciò a seguito del protocollo stipulato dal commissario Guido Castelli, in settimana, al Ministero della Giustizia.

Il commento del sindaco Franchi

Un’idea, questa, che viene accolta positivamente dal sindaco arquatano Michele Franchi. «Personalmente ritengo che tutti debbano avere una seconda possibilità e impiegare i detenuti nei lavori della ricostruzione mi sembra un’ottima iniziativa per favorire un loro reintegro all’interno della comunità – spiega Franchi -. Mi auguro, però, che questo progetto venga veicolato bene, perché sul territorio abbiamo tante ditte e cantieri lunghi, quindi occorre salvaguardare la legalità. Un’opportunità, però, è giusto darla a tutti e mi auguro che l’idea possa rivelarsi vincente. C’è bisogno di manodopera perché, ripeto, parliamo di lavori che richiedono parecchi anni. Quindi, chiunque possa dare una mano ben venga. In merito alla ricostruzione – prosegue il sindaco di Arquata -, c’è stata una netta accelerazione dei vari interventi e per questo ringrazio anche il commissario Guido Castelli, che si è dato molto da fare e continua a darsi da fare. Tante famiglie sono già rientrate nelle rispettive abitazioni e altre lo faranno nel corso dei prossimi mesi o comunque entro la fine dell’anno. Cominciamo, dopo anni complicati, a intravedere la luce».