Ancona-Osimo

Osimo, antenna 5g in via Molino Mensa: è polemica e scontro politico

Era stato stipulato un contratto di locazione e la società si era impegnata a dare 15mila euro l’anno per nove anni al Comune

Il consiglio di quartiere sull'antenna a Osimo
Il consiglio di quartiere sull'antenna a Osimo

OSIMO – A tenere banco all’ultimo Consiglio di quartiere di Osimo è stato di nuovo il caso dell’antenna 5g, argomento che ha dato adito a uno scontro politico in maggioranza, l’ennesimo. L’assessore all’Urbanistica Paolo Strappato ha spiegato che era stata fatta una richiesta da parte della compagnia telefonica di istallare un’antenna su una porzione di terreno del Comune. Era stato stipulato un contratto di locazione e la società si era impegnata a dare 15mila euro l’anno per nove anni al Comune. La vicenda si è increspata perché è stato fatto ricorso al tar da parte di un gruppo di cittadini, il municipio ha sospeso la realizzazione dell’impianto perché si è accorto che nel fare la richiesta era stata indicata una particella anziché un’altra (errore tecnico) e quindi quella concessione sarebbe viziata dall’origine ma il contratto di locazione rimane in piedi. Avrebbero sbagliato di 2-3 metri. I lavori quindi sono stati sospesi (fino a domani, 19 settembre, e non più prorogabili). Nel frattempo è stata realizzata la piattaforma per cui Comune ha detto di aver ordinato la demolizione prima dell’annullamento della concessione. Il contratto in essere però obbligherebbe il Comune a dare alla società la possibilità di costruirla, pena causa di risarcimento danni per i 15mila euro annui che il municipio ha iniziato a incassare. Così il Comune ha cercato di trovare una locazione diversa: al San Carlo dove c’è un’area comunale (accanto al campo sportivo) o su un terreno sotto il Conad. Il sindaco ha aggiunto che quei 15mila euro saranno usati per i monitoraggi sull’inquinamento.

I cittadini sono insorti, di nuovo, perché comunque l’antenna non la vogliono: «Ci siamo accorti solo a lavori iniziati», hanno detto.

L’intervento del consigliere civico Dino Latini ha gelato tutti: «Noi, io per primo, in campagna elettorale avevamo fatto una promessa. Avevamo detto che qui non la facevamo, non che la spostavamo di qualche metro. Nel frattempo ho presentato una proposta di legge regionale che non può sanare le problematiche (perché ci sono leggi nazionali ed europee) ma ho dato la mia parola ai cittadini. Intendo far rispettare la promessa elettorale, dobbiamo fare di tutto per non farla realizzare qui. Dovete essere politicamente corretti e dire che sarà fatta comunque in questo quartiere». Resta grave la crisi di governo, tanto che Liste civiche latiniane hanno diffuso una nota: «Le Liste civiche da sempre hanno dato tutto per la coalizione, portando l’80 per cento dei voti al primo turno, oltre il 50 per cento al secondo turno e hanno dato la massima disponibilità per favorire l’avvio della nuova amministrazione, ricevendo invece una pregiudiziale esclusione da ogni ruolo e funzione, frutto di un patto ormai evidente il cui primo nemico non era la sinistra, ma le Liste Civiche e l’impresentabile era Latini. Non si tratta, quindi, di volere “posti” (vi abbiamo rinunciato, mentre altri hanno doppi e tripli incarichi, con un familismo evidente ed incompatibilità) ma di rivendicare dignità e rispetto per il movimento politico, per il programma sottoscritto, per non svendere Osimo, non colonizzarla, non fare figli e figliastri fra le varie zone della città, di mantenere la parola data ai cittadini sulle questioni affrontate. Sono queste le dinamiche che hanno allontanato le Liste dalla maggioranza, dal loro ruolo centrale della coalizione e di perno dell’attuazione del suo programma. Si vuole volutamente perdere la partecipazione delle Liste senza le quali non vi sarebbero stati né i presupposti né la forza di vincere le elezioni comunali 2024. La loro storia, il loro radicamento, il programma, rimangono l’architrave su cui ha poggiato e dovrebbe poggiare l’intera coalizione».

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