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Regione Marche, “promosso” dalla Corte dei Conti il bilancio 2023

La sezione regionale di controllo delle Marche, presieduta da Vincenzo Palomba, ha dichiarato la parificazione del rendiconto generale

La Corte dei Conti riunita stamattina nell'udienza alla Loggia dei Mercanti

ANCONA – Bilancio 2023 in regola per la Regione Marche, con qualche area di miglioramento, soprattutto nel settore della sanità, della spesa per il personale, e delle partecipate: la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti delle Marche, presieduta da Vincenzo Palomba, nell’udienza di stamattina, 26 settembre, che s’è svolta alla Loggia dei Mercanti ha dichiarato la parificazione del rendiconto generale della Regione Marche per l’anno 2023. il giudizio finale è dunque positivo, come ha ribadito a margine dell’udienza Vincenzo Palomba «anche perché i dati fondamentali sono sani e la sanità chiude in pareggio. Da approfondire il tema del personale e degli enti strumentali, non partecipati, perché si nota un ampliamento della spesa e delle competenze trasferite a questi enti».

«Il risultato di amministrazione della Regione Marche anche per l’esercizio 2023 risulta positivo» ha specificato nel suo intervento il procuratore regionale della Corte dei Conti Alessandra Pomponio, che riguardo ai fondi Pnrr ha ammonito la Regione: «Siamo in presenza di un flusso ingente di risorse dei cittadini italiani ed europei che difficilmente potrà ripetersi in futuro. Non possiamo permetterci di non trarne la maggiore e più duratura utilità possibile».

Qualche nota dolente anche riguardo alla sanità: «La quota regionale destinata alla sanità si conferma nel 2023 come il più rilevante aggregato di spesa con impegni pari a 3,76 miliardi di euro. I dati del bilancio sanitario consolidato evidenziano il mantenimento dell’equilibrio economico complessivo dell’intero settore, sebbene questo sia stato raggiunto attraverso notevole incremento delle risorse provenienti da trasferimenti erariali. La sanità marchigiana ha potuto usufruire di risorse complessivamente pari a 3,1 miliardi di euro, in aumento di circa il 2% rispetto all’anno precedente. Un aspetto di rilevante attualità è la carenza di personale sanitario strutturato. La Regione ha riferito che per garantire comunque la prestazione di servizi la maggior parte degli enti del servizio sanitario regionale ha fatto ricorso ai cosiddetti gettonisti, mediante appalti esterni, prevalentemente per i reparti di pronto soccorso, per il servizio di guardia medica e in generale per le emergenze e le urgenze. La spesa a carico regionale per tali servizi è quasi quintuplicata rispetto al precedente esercizio, superando nel 2023 i venti milioni di euro a fronte di circa 4 milioni nel 2022. Si raccomanda pertanto di porre in essere ogni iniziativa volta a dare una soluzione che non si limiti solo a gestire situazioni di emergenza ma che tenda a fornire una risposta definitiva di carattere strutturale, così utilizzando in maniera più efficiente ed efficace le ingenti risorse pubbliche stanziate nel settore».

All’udienza hanno partecipato anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il vice presidente e assessore alla sanità, Filippo Saltamartini, l’assessore al bilancio Goffredo Brandoni e il vice presidente del consiglio Maurizio Mangialardi. Le conclusioni di Francesco Acquaroli sul giudizio di parifica della Corte dei Conti guardano al futuro con fiducia: «L’obiettivo della Regione è quello di proseguire su questa strada, assicurando conti in ordine, garantendo e ponendo in essere tutte le azioni necessarie per garantire i servizi essenziali per i cittadini, le famiglie e le imprese, favorendo lo sviluppo del nostro tessuto economico composto perlopiù da micro e piccole imprese, sfruttando al meglio le cospicue risorse messe a disposizione dalle istituzioni nazionali ed europee». Quanto alla sanità il presidente ha ribadito che «è una fase di riforma, ed è chiaro che, come tutte le fasi di riforma, i risultati non riescono a emergere nell’immediato ma mi sembra che il trend intrapreso sia positivo. Di questo siamo soddisfatti ma non ci accontentiamo».

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