Cultura

Al cinema la vita di Maria Montessori con Jasmine Trinca

Esce oggi nelle sale il film di Léa Todorov, sulla pedagogista marchigiana che ha rivoluzionato l’approccio all’educazione e all’infanzia e lottato per i diritti di ogni bambino e delle donne

Maria Montessori
"Maria Montessori - La nouvelle femme" di Léa Todorov (Credits: Wanted)

Esce il 26 settembre nelle sale il film “Maria Montessori – La nouvelle femme” di Léa Todorov, un film emozionante e appassionato, con l’attrice Jasmine Trinca protagonista nel ruolo della pedagogista marchigiana che, partendo da Chiaravalle, ha rivoluzionato l’approccio all’educazione e all’infanzia e lottato per i diritti di ogni bambino e delle donne.

Il film italo francese (nel cast sono anche Leïla Bekhti, Rafaelle Sonneville-Caby, Raffaele Esposito) arriva nei cinema e nelle scuole con il Patrocinio dell’Opera Nazionale Montessori, dopo essere stato presentato in anteprima nazionale alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro il 17 giugno, ed avere aperto pochi giorni fa la venticinquesima edizione del Napoli Film Festival.

Maria Montessori è stata la prima donna laureata in medicina in Italia, ha sviluppato un metodo di apprendimento per bambini con problemi neurologici e messo a punto un metodo educativo del tutto innovativo. La sua figura, già raccontata nella miniserie Mediaset con Paola Cortellesi, diventa su grande schermo quella di una donna che ha precorso i tempi, lottando per l’eguaglianza di diritti in un mondo dominato da paternalismo e maschilismo.

“Maria Montessori – La nouvelle femme” di Léa Todorov

«La vita di Montessori – ha spiegato la protagonista Jasmine Trinca – è femminismo, è l’esempio del privato che diventa pubblico e politico. Agli inizi del ‘900 decide di fare una scelta importante rinunciando alla propria maternità perché nella società in cui viveva una donna non sposata non poteva riconoscere un figlio. Assumere questa cosa pubblicamente, anche a scapito di un dolore profondissimo, voleva dire incarnare un’altra possibilità del femminile, che non è relegato alla cura privata, alla casa».

Questa la trama.

1900. Lili d’Alengy, famosa cortigiana parigina, fugge dalla capitale francese per nascondere la figlia Tina, nata con una disabilità. Se ne vergogna e teme che intralcerebbe la sua carriera mondana. Arrivata a Roma, decide di incontrare Maria Montessori, una dottoressa che sta sviluppando un metodo educativo rivoluzionario per bambini con disabilità. Lili non sa che la stessa Maria ha un segreto: una maternità al di fuori dal matrimonio. Tenerla nascosta è il prezzo doloroso per le sue lotte, essere una madre single era considerato assolutamente scandaloso dalla mentalità dell’epoca. Le due donne, totalmente diverse l’una dall’altra, si aiuteranno a conquistare un loro posto in un mondo ancora maschilista e patriarcale, l’una per ripensare la propria vita e le proprie relazioni familiari, l’altra per affermare la possibilità dell’emancipazione femminile nella vita privata, negli studi, nel lavoro e un metodo di insegnamento inclusivo, in grado di valorizzare le caratteristiche di ognuno, abbattendo ogni pregiudizio, adatto a tutti i bambini, con difficoltà cognitive e normodotati.

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