MILANO – Il tradizionale appuntamento natalizio con l’arte di Palazzo Marino compie dieci anni e, per celebrare la ricorrenza, quest’anno Milano ha scelto la maestosa pala d’altare “Sacra conversazione” (Pala Gozzi) di Tiziano, proveniente dalla Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” di Ancona. Da domani (5 dicembre) fino al 14 gennaio l’opera sarà visitabile tutti i giorni, dalle 9.30 alle 20, come sempre con ingresso libero (giovedì dalle 9.30 alle 22.30). I visitatori saranno ammessi in mostra in gruppi e accolti da storici dell’arte, coordinati da Civita, che faranno da guida nel percorso espositivo.
La Pala d’altare, opera giovanile di Tiziano, è stata nelle ultime settimane protagonista nella Pinacoteca Podesti della mostra “Tiziano & Tiziano, due capolavori a confronto” insieme a “La Crocefissione”, realizzata dal Maestro in età avanzata e collocata abitualmente nella chiesa di San Domenico. Da domani invece sarà protagonista del tradizionale appuntamento natalizio con l’arte di Palazzo Marino. Insieme all’indiscussa importanza storico-artistica del dipinto di Tiziano, la scelta del Comune testimonia la vicinanza di Milano alla città di Ancona, che svolge un ruolo fondamentale come centro di raccolta e riparo di numerose opere d’arte, tra cui molti capolavori, provenienti dai territori marchigiani colpiti dal terremoto.
«Tiziano é testimonial di questa nuova stagione che la città sta vivendo. Non è possibile condensare tutta la bellezza di Ancona in una sola opera – dichiara Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona – ma la Pala Gozzi è, senza dubbio, uno dei nostri tesori più preziosi. accompagniamo con cura e affetto, e con orgoglio, su uno dei palcoscenici più importanti del Paese, in un Comune di Milano che sentiamo amico e affine per il desiderio d’arte e cultura, e per una tensione al cambiamento che dimostra ogni giorno di governare con grande consapevolezza».
Paolo Marasca, assessore alla Cultura del comune di Ancona: «Questa è una stagione particolare per Ancona dal punto di vista culturale e storico-artistico. Dopo anni la città ha visto la riapertura della Pinacoteca civica e con soddisfazione abbiamo accolto l’invito di Milano che ci permette di mostrare uno dei capolavori custoditi ad Ancona. Il viaggio del dipinto di Tiziano, da Ancona a Milano, – prosegue – sottolinea anche la grande responsabilità della città dorica, capoluogo di una regione fortemente colpita dal terremoto. La cittá infatti ospita alla Mole Vanvitelliana un laboratorio di restauro che si prende cura di circa un migliaio di opere d’arte violentate dal sisma».
«L’incanto luminoso di Tiziano è il dono natalizio che Milano offre a tutti come sorgente di bellezza e di speranza – dichiara Giuseppe Sala, sindaco di Milano – la città ha voluto anche quest’anno regalare un grande capolavoro artistico a tutti coloro che vivono qui o che visiteranno la città durante queste festività per rendere ancora più bello e magico il Natale. Chiunque entrerà in Sala Alessi per ammirare la pala d’altare di Tiziano potrà stupirsi di fronte all’energia sorprendente che sprigiona e allo splendido allestimento che ne valorizzerà ogni dettaglio, permettendone una visione ravvicinata e completa».
La grande pala d’altare (olio su tavola, 312 x 215 cm) dipinta nel 1520 dall’allora trentenne Tiziano per il mercante di Dubrovnik Alvise Gozzi, e destinata all’altare principale della chiesa di San Francesco ad Alto ad Ancona, rappresenta un momento fondamentale nell’iter pittorico di Tiziano. È infatti il primo dipinto firmato e datato di Tiziano che si conosca: in un cartiglio centrale in basso si legge infatti ALOYXIUS GOTIUS RAGOSINUS / FECIT FIERI / MDXX / TITIANUS CADORINUS PINSIT. La tavola è una tappa decisiva nell’affermarsi di una nuova forma di pala d’altare, svincolata dagli schemi architettonici e prospettici del Quattrocento. Una rivoluzione che era stata intuita da Leonardo con la Vergine delle Rocce, proseguita da Raffaello, ma interpretata da Tiziano con uno spirito aperto alla natura.
L’opera appartiene al tradizionale genere iconografico della pala d’altare definita “Sacra Conversazione”: la Madonna con il Bambino appare improvvisamente in un cielo di nuvole in vibrante movimento, infuocato dalla luce magica del tramonto; in basso contemplano sbigottiti la visione San Francesco, a cui era dedicata la chiesa che ospitava la pala, e San Biagio protettore della città dalmata, che indica al committente inginocchiato l’apparizione celeste. Immerso in una calda luce reale, un paesaggio irripetibile, dove spiccano in primo piano le relazioni visive tra i personaggi: ognuno guarda qualcuno sino ad arrivare al Bambin Gesù che a sua volta punta lo sguardo sull’esterno, sullo spettatore, chiamato così ad essere parte attiva dell’opera stessa. Sullo sfondo della rappresentazione, ben visibile, il bacino di San Marco con il Palazzo Ducale e il suo noto campanile. Un dipinto grandioso che unisce Venezia, Ancona e Dubrovnik: Tiziano sembra suggerire un’alleanza tra i tre più importanti porti dell’Adriatico, sullo sfondo delle turbolenze politiche sul suolo italiano e dell’espansionismo ottomano.
La mostra è curata da Stefano Zuffi e patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, promossa da Comune di Milano, Intesa Sanpaolo – partner istituzionale – con il sostegno di Rinascente. L’iniziativa è coordinata da Palazzo Reale e realizzata insieme alla Città di Ancona – Pinacoteca Civica “Francesco Podesti”, in collaborazione con le Gallerie d’Italia di Piazza Scala e organizzata con Civita. Il catalogo di mostra è a cura di 24 ORE Cultura. A valorizzare ancor di più il capolavoro, l’impianto illuminotecnico a cura dell’architetto Francesco Murano, che utilizzerà la tecnica della luce miscelata, ottenuta componendo luci calde e fredde. Inoltre, grazie ad un importante progetto allestitivo curato dall’architetto Corrado Anselmi, i visitatori potranno osservare non solo il capolavoro di Tiziano ma anche il retro della tavola.
Una prospettiva inusuale, che permetterà di assaporare l’anima costruttiva della pala fatta di assi di legno rinforzate sul retro con centine costolate, in modo da toccare quasi con mano l’importanza materica dell’opera. Sul retro della tavola sono presenti alcuni schizzi a matita, in parte ombreggiati a pennello, realizzati dallo stesso Tiziano e raffiguranti varie teste, una delle quali potrebbe essere il bozzetto per il Bambino in una prima stesura del dipinto.