ANCONA – Hotel, richieste in aumento rispetto allo scorso anno. Per gli ombrelloni, invece, c’è ancora da aspettare. «Il problema è il personale, che si fatica a trovare». È questo il coro unanime degli operatori turistici della provincia anconetana.
Flavio Fiorini, del rinomato hotel Internazionale, aprirà il 1° aprile «sempreché – dice lui – trovi personale. Se in cucina ho da anni dei ragazzi che mi hanno confermato la disponibilità per la stagione 2023, beh, per i camerieri di sala non è la stessa cosa. E si badi, io faccio sempre tutto in regola. Da me c’è il giorno di riposo, il turno unico (anziché due spezzati) e lo stipendio regolare a fine mese. Però, la gente neppure viene a sentire cosa abbiamo da offrire».
È «un disastro completo» sostiene. Ma le prenotazioni volano: «Per Pasqua, sono ancora poche, ma per l’estate le prenotazioni ci sono e sono in una percentuale superiore rispetto al 2022. Forse – riflette Fiorini – c’è più voglia di evadere, mentre lo scorso anno pesavano ancora gli strascichi del covid».
«Quest’anno siamo messi bene per giugno e luglio. Non abbiamo esaurito i posti, ma siamo a buon punto e stiamo vendendo bene – ribadisce –. Negli ultimi 15 giorni sono entrate molte prenotazioni, un po’ da parte di italiani e un po’ da parte di turisti stranieri. I primi preferiscono luglio e agosto, gli altri maggio, giugno e settembre».
Sulle prenotazioni ancora non si sbilancia Edoardo Rubini di Emilia: «La voglia di estate è enorme – riflette –; c’è e ci sarà movimento, anche se al momento non so dare il numero preciso delle chiamate ricevute. Certo è che c’è interesse sulle canoe e la gente cerca gli ombrelloni. D’altronde non può essere altrimenti con Ancona e Portonovo che stanno progressivamente crescendo».
«Noi ci mettiamo i servizi, mare e sole faranno poi la loro parte». Anche lui, però, punta il dito sulla carenza di personale: «Incontro problemi nel trovare gente che affronti questo lavoro. Una situazione che intacca non solo il nostro settore, ma anche quello della meccanica e delle officine. Le paghe troppo basse? Questa storia è assurda, noi facciamo ciò che è previsto dal contratto, siamo molto ligi. Anzi, ci teniamo a trattare bene la gente, altrimenti non c’è ritorno».
Però, prosegue Rubini, «il lavoro è fatica e te lo devi guadagnare. Si fatica 8 ore, così come in cantiere o in qualsiasi altra parte. I turni non sono massacranti». E ancora: «Per Pasqua siamo positivi, non mancheranno le prenotazioni, benché non ce ne rendiamo ancora conto. Nella baia sappiamo accogliere le persone in modo familiare e con professionalità». Il resto lo farà la splendida cornice del Conero.