Ancona-Osimo

«A scuola da Luigi Vanvitelli», una mostra ad Ancona

Il progetto vede la partecipazione di studentesse e studenti dell’istituto superiore Savoia-Benincasa, dell’artistico Mannucci e dello Scientifico Medi di Senigallia

ANCONA – Inaugurata il 29 maggio scorso, alla chiesa del Gesù di Ancona, la mostra conclusiva del progetto «A scuola da Luigi Vanvitelli», un progetto promosso congiuntamente dal Corso di Studi in Ingegneria Edile Architettura dell’Università Politecnica delle Marche e dall’Anisa, l’Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte, sezione provinciale di Ancona, rappresentata dall’ex preside del Mannucci, il professor Francesco Maria Orsolini. L’iniziativa. L’iniziativa si inserisce nel quadro delle attività del progetto Pot – Architettura e Urbanistica.

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Organizzato per coinvolgere gli istituti scolastici nelle celebrazioni del 250esimo anniversario dalla morte di Luigi Vanvitelli, il progetto vede la partecipazione di studentesse e studenti dell’istituto superiore Savoia-Benincasa, dell’artistico Mannucci e dello Scientifico Medi di Senigallia, coordinati dai rispettivi docenti.

«Quando Luigi Vanvitelli, nel 1733, ebbe l’incarico da Clemente XII di rinnovare radicalmente il porto di Ancona, con l’edificazione del Lazzaretto prima e e del Braccio Nuovo dopo, interpretò questo compito con la spiccata capacità di prevedere un effetto armonico tra le diverse parti del suo progetto, facendo tesoro dei suoi trascorsi, e mai dimenticati impegni artistici di pittore paesaggista e vedutista, allievo prediletto di suo padre Gaspar Van Wittel – precisa il prof Orsolini – Dimostrò così di  saper leggere con lo sguardo la scrittura della città e del suo paesaggio circostante, di saper interpretare la tradizione artistica rinnovandola, ma anche di proiettarsi verso il futuro con le più innovative tecniche costruttive, pensando al nuovo contesto storico nel quale la città e la sua comunità si sarebbero trovate a vivere».

E ancora: «Sono proprio le stesse attitudini e capacità cha abbiamo voluto mettere alla prova e mobilitare nelle studentesse e negli studenti impegnati nelle attività dedicate al grande architetto. L’Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte, del cui comitato direttivo sono membro, ha sottoscritto una specifica convenzione con l’Univpm per dar vita a questo progetto, perché uno dei suoi principi ispiratori è concepire la storia dell’arte come porta di accesso al patrimonio artistico, in primo luogo quello cittadino e territoriale in cui si trovano ad operare gli istituti scolastici. Poi, in aggiunta alle celebrazioni del 250° anniversario dalla sua morte, ci è sembrato un motivo quanto mai opportuno per concentrarci su Luigi Vanvitelli, l’attualità di alcuni progetti cittadini in discussione, come quello di una radicale trasformazione del porto antico e di ciò che Vanvitelli vi ha progettato, Molo e Porta clementina, con esiti che potrebbero deprimere e mortificare il senso storico del suo intervento per la città di Ancona», conclude il docente.

Al centro, Francesco Maria Orsolini

«Le Marche vantano un lascito straordinario di idee e di opere vanvitelliane, ancora poco noto e valorizzato – spiegano gli organizzatori – Il grande architetto arriva ad Ancona nel 1732, lo stesso anno in cui Clemente XII istituisce il porto franco, chiamato dallo stesso Pontefice per un incarico molto impegnativo e di grande complessità tecnica: il riassetto architettonico e urbanistico del porto cittadino, comprensivo del Lazzaretto e del Braccio Nuovo».

«Lo sguardo del pittore e del paesaggista trasforma questo incarico in un’opera di respiro territoriale che abbraccia l’intero arco portuale, ai cui estremi sono la Mole pentagonale del Lazzaretto da un lato, l’Arco Clementino e il Faro dall’altro. Al centro di questo percorso, la chiesa del Gesù con la Casa degli esercizi spirituali, che domina dall’alto». 

Facendo proprio il principio fondante, sostenuto dall’Anisa, di una didattica incentrata sulla promozione conoscitiva ed esperienziale di accesso al patrimonio artistico, «il progetto ha offerto alle giovani e ai giovani un’occasione ricca e articolata, per l’acquisizione di contenuti e strumenti metodologici».

La ricerca sui documenti, condotta in una specifica esperienza svolta presso l’Archivio di Stato di Ancona, lo studio delle pubblicazioni, l’osservazione diretta e la restituzione, lo sguardo progettuale sui paesaggi e le architetture vanvitelliane di Ancona, sono raccontati con passione ed entusiasmo nelle tavole grafiche, nelle fotografie e nei video realizzati dalle studentesse e dagli studenti.

Il via qualche giorno fa, il 29 maggio alla chiesa del Gesù: qui sarà possibile visitare la mostra domani (sabato 1° giugno), dalle 17.30 alle 19, ma anche domenica 2 (10-12), mercoledì 5 (orario 17.30-19), sabato 8 (17.30-19), domenica 9 (10-12), martedì 11 e mercoledì 12 (17.30-19).

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