ANCONA – Da lista civica di giovani under 30 candidata alle elezioni comunali di Ancona nel 2013, a associazione con fini culturali e ricreativi. Stiamo parlando di A2O, acronimo di Altra Ancona Ora, un folto gruppo di ragazzi con le idee ben chiare e pronti a mettersi a disposizione della comunità. Attualmente i soci ordinari sono una quindicina, una cinquantina i ragazzi tra i 18 e i 28 anni che partecipano alla preparazione di attività e progetti. Non mancano poi adulti che prendono parte alle iniziative. Abbiamo chiesto al presidente di A2O, Pier Francesco Berardinelli, di parlarci di questa realtà giovanile molto cara agli anconetani.
Berardinelli, perché nasce A2O? Quali sono gli obiettivi? «Citando il nostro manifesto: A2O è un soggetto politico nato dalla necessità di affrontare l’immobilismo che troppo spesso aleggia nell’aria anconetana. In questa ottica, un gruppo di giovani ha preso coscienza della necessità di introdurre nella discussione sulle tematiche cittadine delle modalità di intervento e dei contenuti differenti da quelli proposti dal contesto stantio di riferimento».
Per quale motivo vi impegnate per la città?
«Ci accomuna un profondo amore per Ancona, siamo figli di questa città. È forse questo il motivo principale per cui ci impegniamo: il voler contribuire a sviluppare le sue enormi potenzialità, spesso inespresse».
In questi anni quali progetti/iniziative/eventi avete realizzato per Ancona?
«Sono davvero numerosi i progetti che abbiamo realizzato, tra i principali ci sono:
–Altra Ora d’Aria, una serie di iniziative riguardanti il carcere di Barcaglione e visite ispettive di sei carceri marchigiane su sette: Montacuto, Barcaglione, Camerino, Fermo, Fossombrone e Pesaro. Per quanto riguarda il carcere di Barcaglione, ad aprile 2016 abbiamo organizzato un incontro tra i detenuti dell’istituto e Angelo Ferracuti, autore del libro “Andare, camminare, lavorare”. L’incontro si è svolto all’interno del penitenziario con il patrocinio del Garante Regionale per i detenuti, avv. Andrea Nobili, e con l’autorizzazione di Maurizio Pennelli, direttore del carcere. A giugno abbiamo incontrato il Garante che si è reso disponibile ad affiancarci nella programmazione di alcuni incontri culturali che organizzeremo all’interno del carcere di Barcaglione.
– Re-Art: un bando promosso da A2O e dall’Assessorato alla Cultura volto alla riqualificazione della città attraverso la realizzazione di opere murarie. Grazie a questo progetto sono stati realizzati due murales: uno in via Sacripanti con tema centrale i monumenti e i personaggi caratteristici di Ancona; e l’altro in piazzale Michelangelo con tema la storia di San Ciriaco.
– Mercatino dei laghetti: quattro mercatini a km 0 a cui hanno aderito diverse aziende del Conero, organizzati con l’obiettivo di incrementare il senso di comunità e aggregazione della nostra comunità e contribuire allo sviluppo del tessuto aziendale locale.
– PuliAmoAncona: pulizie volte a riqualificare luoghi in stato di degrado e di abbandono come via Sottomare, le spiagge della Vela e di Mezzavalle, la Scalinata degli Italiani di Fiume, Istria e Dalmazia, via Cialdini, via Seppilli e il Parco dei Laghetti.
– Restauro pista delle biglie: nell’aprile 2015 abbiamo partecipato al bando “Ankon – Idee per riaccendere la città“, indetto dal Rotary Club Ancona. Il nostro progetto di riqualificazione del Parco dei Laghetti prevedeva innanzitutto un intervento di ristrutturazione della “pista delle biglie”, ricordata con nostalgia dalle generazioni passate. Fondamentale è stata poi l’installazione di due tavoli da pic-nic con scacchiera e un tavolo da ping-pong, così da dar vita a un luogo di aggregazione, in cui persone di età diverse possano incontrarsi e divertirsi in maniera sana e stimolante.
Abbiamo organizzato anche numerose conferenze alla presenza di esperti: Europa: istruzioni per l’uso; La matrice di Gaia; Mi informo, quindi voto co-organizzata con VoiconNoi; Storia di tortura e giustizia, in attesa… incentrata sul caso di Stefano Cucchi e sulla situazione del reato di tortura in Italia; L’Islam tra passato e presente: una sfida per la pace e La terra trema, noi no!
Importante infatti anche il vostro impegno per le zone terremotate. Come mai avete deciso di dare una mano scendendo in campo in prima persona?
«Sin dal giorno successivo alla prima ondata di scosse di agosto ci siamo attivati assieme ai ragazzi di O.R.A. e a quelli dello Spazio Comune Heval con una raccolta di beni di prima necessità. Nei giorni successivi ci siamo diretti nelle zone colpite dal sisma ed abbiamo visto con i nostri occhi la drammaticità di questa tragedia. Da quel momento abbiamo deciso che il nostro impegno doveva essere più incisivo. Per questo abbiamo organizzato una raccolta fondi grazie alla quale siamo riusciti a donare 3.400€ a due caseifici e ad un panificio, aiutando così il tessuto aziendale colpito dal sisma a ripartire».
Un grande successo è stata l’inaugurazione della nuova pista delle biglie al parco dei laghetti… Siete soddisfatti del grande traguardo che siete riusciti a raggiungere? È stato difficile?
«Nel 2014 abbiamo vinto il bando per la gestione del Parco dei Laghetti con un progetto complessivo di riqualificazione di tutta l’area. Tra i molteplici interventi previsti, quelli a cui tenevamo maggiormente erano la messa a norma della pista di pattinaggio, il ritorno dell’acqua nei laghetti ed il restauro della pista delle biglie. Al momento abbiamo centrato due obiettivi su tre: attendiamo speranzosi che l’Amministrazione dia seguito alla promessa di riportare i pesci nel Parco. Il lungo percorso che ci ha portato al restauro della pista è stato molto duro e non sono mancati i momenti di sconforto. Ci siamo scontrati con una lentissima macchina burocratica. La cosa che più ci ha colpito è che, nonostante si trattasse di un nostro progetto finanziato dal Rotary Club di Ancona, quindi a costo zero per il Comune, abbiamo impiegato quasi due anni ad ottenere tutti i permessi».
Avete dei progetti futuri? Se sì, quali?
«Stiamo lavorando ad un progetto ad ampio raggio che coinvolga tutti i quartieri della città. Crediamo infatti sia necessario riappropriarsi della vita del proprio quartiere e del senso identitario che dovrebbe caratterizzare la nostra comunità».
Ancona vista con gli occhi dei giovani… Che cosa va e che cosa c’è ancora da fare?
«L’elemento più importante è cercare di coinvolgere i giovani, in tutti i campi. A partire dalla politica, passando per l’arte, arrivando all’ambito lavorativo. C’è un enorme potenziale di idee e capacità che andrebbe valorizzato, ma che non viene sfruttato».
È difficile farsi ascoltare dai “grandi”(amministrazione, enti vari)?
«Il dire “diamo spazio ai giovani” è diventato oramai un cliché. Credo, però, sia veramente importante credere in quei ragazzi che dimostrano di voler impegnarsi per la propria comunità. È da loro che può partire un vero rinnovamento che porti la città a risplendere».
Come A2O, ad Ancona ci sono anche altre associazioni di ragazzi. Data la sua esperienza, secondo lei per quale motivo i giovani decidono di impegnarsi? È importante la collaborazione tra le varie associazioni?
«Riteniamo la collaborazione tra le varie associazioni fondamentale. Basti pensare che stiamo completando la ristrutturazione della nostra nuova sede, che sarà condivisa con i ragazzi di O.R.A. Credo che i giovani decidano di impegnarsi perché vogliono contribuire in prima persona alla vita della propria comunità. Le esperienze associative, sin da giovani, sono poi fortemente formative e contribuiscono alla crescita individuale e collettiva dei ragazzi».
Vi sentite apprezzati dalla città?
«Ci arrivano spesso messaggi di stima e di affetto. Sentire la città così vicina al nostro operato ci stimola a continuare a lavorare con così tanta dedizione».
Cosa possono fare i giovani per cambiare le cose? Che messaggio volete dare alle nuove generazioni?
«Ci confrontiamo spesso con gli altri ragazzi, a partire dai laboratori svolti nelle scuole. L’idea che trasmettiamo è che la nostra città appartiene ad ognuno di noi, è il nostro grande “giardino”. Invitiamo sempre i ragazzi a coltivare le proprie passioni ed a sviluppare le rispettive capacità, anche al di fuori del mondo associazionistico. Ancona ha bisogno di ragazzi in gamba, che saranno gli adulti del domani».
Pensa che in futuro possa ripetersi l’esperienza politica di A2O?
«A2O è nata come lista civica ed ha sempre mantenuto l’essenza di un soggetto politico. Le modalità con cui contribuire alla vita della nostra comunità sono però molte. Se, tra qualche mese, riterremo che il partecipare alle amministrative sia la via migliore per incidere sulla città, potremo ripetere l’esperienza del 2013».