ANCONA – Lo sappiamo tutti: con l’estate, cresce il numero di animali abbandonati. Lo conferma Marisa Aquila, responsabile per le istituzioni della Lav Marche, la Lega anti vivisezione: «Non mi sembra che i dati sugli abbandoni di cani e gatti siano in diminuzione, ma chiaro è che ci sono zone ove vi è più sensibilità».
Cosa influisce sull’abbandono? «Anzitutto – prosegue Aquila – il fatto che si regali un animale cedendo all’entusiasmo di un momento, al regalo per una festività, senza rendersi conto che oltre che dare affetto, un cane richiede cure e moltissime attenzioni. E poi le mode: molti regalano cani come status symbol».
Che poi, «oltre a cani e gatti vengono abbandonati anche altri tipi di animali: pappagallini, coniglietti, tartarughe. Tutti animaletti che magari si comprano da piccoli alle fiere, ma dopo quegli animali crescono e quando si va in vacanza danno fastidio e si abbandonano».
E ancora: «Nel periodo estivo, complici per le vacanze, il tasso di abbandono raggiunge il 25-30%, anche se alberghi, autogrill e agriturist sono sempre più pet friendly. Il 30% degli animali, inoltre, viene abbandonato durante l’apertura della caccia, perché molti cani vengono provati, testati e se non riescono a cacciare vengono quasi sempre abbandonati».
Lo definisce «grave», Aquila, il tasso di abbandono e di ritrovamento di pastori maremmani: «Sono i cani che vengono tenuti dai pastori e non vengono adeguatamente controllati né microchippati né sterilizzati. Di conseguenza, nascono tanti cuccioli che andando in giro vengono abbandonati oppure se ci sono troppe cucciolate si perdono. I canili di Ascoli, della zona di Pesaro e dell’urbinate sono pieni di maremmani».
Tra l’altro, la mancanza di microchip e la non sterilizzazione – specie nel Sud Italia – alimenterebbe, per la Lav, «la riproduzione incontrollata e il randagismo: Su una media di 80mila gatti randagi e 50mila cani randagi, l’80% rischia di morire di stenti, tra quelli che non vengono salvati. E non è vero che i gatti riescono a salvarsi, perché quelli abituati a stare in casa non riescono a procurarsi cibo da soli».
Fondamentale, per contrastare l’abbandono, sono l’informazione e la sensibilizzazione: «Chi prende un cane o un gatto deve sapere a cosa va incontro. E poi il microchip, una delle cose che servono di più. Se i cani vengono microchipapti, si risale anche al padrone. Sì a politiche e campagne che incoraggino la registrazione, l’identificazione e il microchip. La Lav, nel meridione, sta facendo il tour a 4 zampe per microchippare gratuitamente gli animali».
Aquila tiene a ricordare che «l’abbandono è un reato punito con l’arresto fino a 1 anno o con una multa fino a 10mila euro, come previsto dal codice penale. E anche la nostra legge regionale – la numero 10 del 97 – lo vieta».