Ancona-Osimo

Abolizione superticket, la federazione ostetriche: «Misura giusta»

La Federazione nazionale della professione di ostetrica (Fnopo) si dichiara soddisfatta della scelta di eliminare «un fardello che pesava sulle tasche dei cittadini», ma chiede «concreti investimenti in sanità»

ospedale, medici, sanità

ANCONA – «L’abolizione del super ticket, in vigore da settembre e previsto dalla Legge di Bilancio 2020, rappresenta non solo una giusta misura contro un fardello che pesava sulle tasche dei cittadini a discapito della tutela della loro salute ma deve rappresentare un ulteriore “tesoretto” per gli investimenti in sanità, a partire innanzitutto dal potenziamento dei professionisti sanitari da implementare sul territorio». Lo affermano le componenti del Comitato centrale della Federazione nazionale della professione di ostetrica (Fnopo).

«I dieci euro che gravavano sulle famiglie in caso di visite mediche specialistiche e/o di esami clinici hanno rappresentato per anni una vessazione che si traduceva in un vero sbarramento all’accesso alle cure, soprattutto per quei cittadini e cittadine in condizioni di fragilità socio-economica, acuendo ancor di più le disparità sanitarie anche regionali e non garantiva il reale diritto alla salute, come sancito dall’art. 32 della Costituzione».

«Bene ha fatto quindi il Governo, e in particolare il ministro della Salute Roberto Speranza a rendere effettivo quanto da lui stesso annunciato operando questo “taglio” – continuano i vertici nazionali della categoria ostetrica -. Questa importante misura, però, deve avere un’altrettanta ricaduta concreta sulla sanità, attraverso investimenti sulla prevenzione che, come ha dimostrato la recente pandemia da Covid-19, è l’anello debole del Servizio sanitario nazionale». Prevenzione che può essere realizzata in particolare incrementando la presenza di professionisti sul territorio in maniera più capillare anche e soprattutto di ostetriche la cui carenza è di in duemila unità da implementare sul territorio e nei consultori familiari, negli ambulatori dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, delle farmacie e nelle scuole per la promozione della salute nella popolazione di ogni età.

«Oggi più che mai è indispensabile guardare al lungo periodo, contrastando ad esempio la denatalità cronica che sta segnando – quasi irreversibilmente – il Paese con politiche a supporto della fertilità e per una genitorialità consapevole, contro la diffusione delle malattie sessualmente trasmesse (le quali incidono negativamente sulla possibilità riproduttiva sia femminile sia maschile) e infine, ma non da ultimo, pensare e intervenire sulla fascia di popolazione femminile che affronta il periodo post menopausale per la prevenzione e riabilitazione delle disfunzioni pelviperineali», spiegano i vertici Fnopo.

«La Fnopo, con SeniorItalia, ha avviato un progetto di indagine sulla popolazione femminile anziana che vive più a lungo ma meno bene e soprattutto necessita di specifici supporti che l’ostetrica di famiglia e comunità può e deve garantire. Come sempre, la Fnopo, quale ente sussidiario dello Stato, si rende disponibile a incontri e confronti per supportare politiche di intervento istituzionali a qualsiasi livello, nazionale e locale”, concludono.

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