ANCONA – Un accampamento sotto la palafitta del Passetto che ospita il ristorante. Qui, un gruppo di giovani – probabilmente indiani o pakistani – dorme, mangia e si lava in spiaggia, sotto la palafitta. La situazione, stando a quanto riferisce qualche bagnante (che chiede l’anonimato) starebbe andando avanti da giorni.
«Si tratta di maschi dalla carnagione scura – spiegano alcuni habitué – che dormono per terra, avvolti in calde coperte per ripararsi dal freddo della notte». Dalle foto si vedono anche dei bancali, di quelli usati nei supermercati.
Li avrebbero usati per stare seduti più comodamente o per avere un po’ di privacy. Se si passa là sotto, si possono notare anche delle ciocche nere di capelli. Chi in spiaggia arriva presto racconta che «dormono sopra ad alcuni cartoni, avvolti in lunghe coperte, distesi sul cemento fino a circa le 7.30 del mattino. Poi, si alzano, lavano i panni, li stendono, bivaccano tutto il giorno, girovagando in spiaggia o salendo nel centro città, per fare ritorno alla palafitta verso sera. Mangiano tra bancali e cartoni e hanno la loro routine».
Non darebbero fastidio a nessuno, anche se non è un bello spettacolo vedere un accampamento di quel genere in una delle baie anconetane più frequentate. Molti sono infatti i turisti e i visitatori che scelgono il Passetto per trascorrere qualche momento di relax. Senza parlare dei cittadini, affezionatissimi a questo spicchio di mare.
Quei giovani che dormono sotto la palafitta usano il bagno sotto la scalinata per lavarsi, «monopolizzando i servizi igienici. Io ieri dovevo cambiarmi il costume e sono dovuto andare in una cabina, e non nel bagno, dove mi cambio di solito» evidenzia Rita. Ci sarebbero anche altre tre persone – sulla 50ina – che dormirebbero dietro i cespugli ai piedi del Monumento, nei pressi della scalinata. Una donna e due uomini che si lavano i denti nei bagni pubblici, dopo aver trascorso la notte sui cartoni adagiati sull’erba.
In questo caso, però, si tratterebbe di italiani, presumibilmente di origini meridionali. Qualcuno potrebbe puntare il dito contro il decoro urbano e altri parlano di uno smacco alla dignità umana. Un po’ come successo in via Gervasoni qualche tempo fa, dove alcuni richiedenti asilo dormivano nei pressi della Questura.
Certamente ne va di mezzo la sicurezza urbana, visto che là sotto, di sera, o dietro i cespugli, potrebbe avvenire di tutto: «Mi pare di aver sentito odore di marijuana dietro ai cespugli alla fine della scalinata. Qualche controllo in più non guasterebbe» dice il signor Giovanni, uno degli habitué.