CHIARAVALLE – Un provvedimento del gip gli aveva vietato di avvicinarsi a una dipendente comunale contro cui avrebbe tenuto atteggiamenti persecutori. Adesso la Procura ha chiesto il processo per Damiano Costantini, sindaco di Chiaravalle. La richiesta è arrivata ieri – 15 marzo – al suo legale, Roberto Marini, dopo la chiusura delle indagini che era stata firmata dal pm Andrea Laurino a dicembre. Già fissata la data dell’udienza preliminare che si terrà il 5 maggio.
L’indagato, accusato di stalking, potrà decidere in quella sede se chiedere di essere processato con riti alternativi che prevedono sconti di pena o andare a dibattimento con un rito ordinario. La misura cautelare, ancora in piedi, era stata disposta il 22 novembre scorso e ha investito il sindaco, eletto con una lista civica, 51 anni, avvocato, e al suo secondo mandato.
L’accusa degli atti persecutori è ancora tutta da dimostrare e Costantini ha sempre rigettato le accuse. Ad inguaiare il primo cittadino era la denuncia fatta alla polizia dalla presunta vittima. La notizia si era diffusa solo a gennaio, dopo che la Procura aveva chiuso, un mese prima, le indagini e dopo che gli era stato notificato il 415 bis. A disporre il divieto di avvicinamento alla donna, che nel frattempo ha ottenuto un trasferimento in un altro Comune della provincia, era stato il gip Carlo Masini e riguardava il divieto sia fuori che dentro il palazzo comunale dove lavoravano sia sindaco che dipendente. Stando al provvedimento Costantini deve tenersi ad almeno 100 metri dalla persona offesa e non la può avvicinare nemmeno per interposta persona.
Vietata la possibilità di comunicare con la stessa con qualsiasi mezzo. Questo aveva comportati difficoltà lavorative e si temeva un rallentamento dell’attività del Comune tanto che l’opposizione aveva presentato una interrogazione urgente sulla questione. Sono state chieste anche le dimissioni di Costantini che è rimasto però al suo posto.
A spingere la dipendente a denunciare il primo cittadino sarebbero stati diversi episodi, iniziati un anno fa. Tra i due, stando alla denuncia, ci sarebbe stata prima una relazione sentimentale poi interrotta dalla donna. Gli atti persecutori sarebbero iniziati subito dopo, anche sul posto di lavoro. La donna è rappresentata dall’avvocato Roberta Montenovo di “Donne e Giustizia”.