La Regione Marche prosegue nel suo impegno per adeguare gli agglomerati urbani alle direttive europee sulla gestione delle acque reflue urbane: grazie a un lavoro costante e alla collaborazione tra istituzioni, solo 10 agglomerati risultano ancora non conformi rispetto ai 92 inizialmente segnalati. Si tratta delle acque domestiche ed industriali convogliate da reti fognarie destinate alla depurazione.
Con una delibera approvata nell’ultima seduta di Giunta, sono stati stanziati 10 milioni di euro dal Programma Regionale (PR) FESR 2021-2027 per finanziare interventi strategici a Montappone, Massa Fermana, Mogliano nella provincia di Fermo e Tavullia nel pesarese. Questi fondi copriranno il 70% dei costi necessari, mentre il restante 30% sarà garantito attraverso le tariffe idriche entro il 2029.
I fondi appena stanziati si aggiungono a precedenti investimenti: 7,5 milioni destinati alla provincia di Pesaro e Urbino, 23 milioni per il risanamento di altri 46 agglomerati di tutta la Regione, e 15,5 milioni recentemente integrati con fondi PNRR. Complessivamente, il programma aveva già ridotto in modo significativo a 10 le situazioni di non conformità.
Per l’agglomerato di Monte San Giusto, che necessita di due interventi ancora da finanziare, la Regione sta lavorando per reperire risorse aggiuntive stimate in circa 7 milioni di euro.
«Con questi interventi, confermiamo il nostro impegno per migliorare la qualità delle acque nella nostra regione, garantendo ai cittadini un ambiente più sano e sostenibile – ha dichiarato l’assessore regionale all’Urbanistica e alle Risorse Idriche Stefano Aguzzi –. Grazie alla collaborazione con gli Enti di Governo e all’impiego di fondi europei, abbiamo già ridotto drasticamente il numero di agglomerati non conformi, avvicinandoci al pieno rispetto delle normative europee».
Questi ultimi investimenti, che includono anche risorse derivanti dalle tariffe, raggiungeranno complessivamente i 15,5 milioni di euro, destinati non solo a risolvere le criticità degli agglomerati già segnalati, ma anche a risanare altre aree come Tavullia, a dimostrazione della visione lungimirante della Regione.
Il provvedimento regionale approva anche uno schema di accordo tra la Regione Marche e gli enti gestori Ato (Ambiti Territoriali Ottimali) coinvolti, ribadendo il valore della sinergia istituzionale per il raggiungimento di obiettivi ambientali strategici.
«Gli interventi che stiamo attuando, con fondi PR FESR e la collaborazione efficace con gli Ato – ha concluso Aguzzi – non sono solo un obbligo normativo ma un’opportunità. Proseguiremo per completare i lavori nei pochi agglomerati rimanenti, utilizzando ogni risorsa disponibile per raggiungere la piena conformità”.
Avviato nel 2009 su indicazione dell’Unione Europea, il programma di risanamento delle acque reflue dimostra come la Regione Marche sta rispondendo con efficacia alle sfide ambientali, tutelando e valorizzando le risorse idriche grazie ad un uso strategico dei fondi.