ANCONA – Prendete carta e penna. Anzi, per i più abili va bene anche aprire le note sullo smartphone. Ciò che importa, ad ogni modo, è che vi segniate questa data: 28 agosto, 21.30, Parco delle Querce di Agugliano.
È qui, nel caratteristico scenario di una delle più suggestive frazioni di Ancona che si ripercorrerà la storia della musica italiana degli anni ’60. Una musica che si intreccia inevitabilmente con la vita della città di Ancona. Erano infatti anconetani i due più grandi impresari del rock di quel periodo, Vittorio Sulpizi e Mario Vico.
Ora, sono i loro figli che, tramite la Sulvic (associazione culturale e di promozione musicale con sede nel capoluogo) portano avanti la missione dei genitori, scoprire talenti e promuovere la musica. Ci saranno i ballerini (Stefano Ricciotti, Alessia Paci e Laura Lillini), ci sarà una bella scenografia, ci sarà la musica. Ma oltre le note, saranno le parole a raccontare quella indimenticabile atmosfera anni ’60.
Ci penserà il giornalista Rai Paolo Notari, conduttore tv e volto conosciutissimo di Rai1. A lui, il compito di raccontare, con brevi ma splendidi monologhi, il Renato Zero in calzamaglia nera, o Caterina Caselli sui palchi di Ancona.
All’atmosfera musicale ci penseranno le due voci principali, quella della nipote di Vittorio Sulpizi, Martina, attrice e artista poliedrica, che sarà affiancata da Silvio Lorenzetti, conosciuto per i suoi spettacoli soprattutto nell’entroterra e a Moie di Maiolati, dove usa riproporre le cover di Adriano Celentano.
Celentano che, tra l’altro, venne scoperto proprio da Vico e Sulpizi mentre si esibiva a piazza Cavour. Ma si parlerà e si canteranno anche Gianni Morandi, con Fatti mandare dalla mamma, Patty Pravo, Ornella Vanoni e tanti altri.
I pezzi saranno più di 20 e lo spettacolo durerà circa un’ora e mezza: «Un’ora e mezza di allegria e spensieratezza – fa sapere Gianni Sulpizi, che raccoglie l’eredità di papà Vittorio –. Quegli anni sono indimenticabili. Ma non c’è solo nostalgia nel volerli rievocare, quanto piuttosto anche la voglia di tramandare qualcosa alle nuove generazioni, ai più giovani che spesso non conoscono i grandi nomi di quell’epoca».
A dire il vero, Miss Keta, però, cita Vianello nel suo remake di Finimondo: «È vero – riflette Sulpizi – ed è un bene che accadano queste cose e che si ascolti e si suoni ancora la musica di quegli anni. Trovo che fosse una musica più orecchiabile rispetto a quella di oggi. Rimaneva in testa più facilmente, forse la melodia era più semplice e i testi più leggeri».
Ospite d’eccezione, uno dei più bravi cantanti di cover di Renato Zero, Mario Rosati. Ci saranno i successi di Renato per i più Zerofolli che vorranno assistere all’evento, ad ingresso gratuito e organizzato dall’associazione La Guglia di Agugliano. «Di Renato Zero – ricorda Sulpizi – ho un ricordo memorabile e formidabile di quando si esibì al Metropolitan di Ancona».
La struttura di corso Garibaldi, dove ora ci sono negozi, uffici ed appartamenti di lusso, era infatti un teatro: «Il giorno in cui si esibì Renato era sold out, registrò il tutto esaurito. La gente si commosse quando, sulle note de Il cielo, sulla platea venne adagiato un telo azzurro con le stelle di scena». Fu un momento magico per Ancona, baciata dal numero uno dei Sorcini, Renato Zero, che «allora – spiega chi c’era – si esibiva con la sola calzamaglia nera, senza tanti cambi come fa al giorno d’oggi».
«Allora – spiegano dalla Sulvic – gli artisti li potevi andare a conoscere in camerino. Erano disponibili e si lasciavano avvicinare. Noi dell’organizzazione, è chiaro, andavamo anche a cena con loro. Non era come oggi che ci sono guardie del corpo ovunque e transenne. Il più grande rimpianto? Non avere delle testimonianze fotografiche di quei tempi».
Sul palco, tra gli altri, anche i vincitori della sezione cover del Festival sotto il Conero, le sorelle Letizia e Serena Italia e Matteo Farinelli. Le coreografie sono di Annarita Sordoni.