ANCONA – «L’era social ha modificato completamente le abitudini degli adolescenti di oggi che come quelli di ieri, continuano ad essere attratti da ciò che sanno essere “vietato” ai minori». La sessuologa Marianna Agostinelli spiega così il forte interesse che molti adolescenti sembrano provare per la pornografia.
Un fenomeno confermato dall’ultimo sondaggio della Fondazione Pro, realizzato su 1.000 ragazzi tra i 16 e i 19 anni. L’80% degli adolescenti visita regolarmente siti porno, un trend che rispecchia anche il dato marchigiano, come ci conferma la sessuologa, secondo la quale 8 adolescenti su 10 guardano immagini e video pornografici.
«La voglia di trasgredire la regola è comunque una costante dell’adolescente, ma il punto focale su cui soffermarsi ora è l’aumento della fruizione di porno in una fascia d’età compresa tra i 10 ed 17 anni – spiega -. Questa precocità è dovuta sostanzialmente all’uso dello smartphone».
Il telefonino, ormai un “oggetto” in mano alla gran parte degli adolescenti, «non permette il controllo totale con i filtri adeguati a tutelare la sicurezza dei ragazzi» evidenzia la dottoressa Agostinelli, nel sottolineare che da parte dei ragazzi c’è anche una ricerca attiva di informazione su questi canali web. Una educazione alla sessualità che non si nutre più del confronto con l’adulto, ma che trae spunto da Internet.
«Sono propri i ragazzi che ricercano costantemente il porno – prosegue – perché convinti di poter apprendere la sessualità attraverso questo canale e poterlo sperimentare con un ipotetico partner». Ma la sessuologa fa notare che «il “bello” arriva proprio quando, assuefatti e convinti di avere lo stesso tipo di performance degli attori porno, si trovano di fronte alla partner ed iniziano ad avere ansia da prestazione con conseguente deficit erettile e/o eiaculazione precoce».
Insomma, una eccessiva esposizione, quella alla pornografia, che sortisce l’effetto contrario a quello auspicato e che fornisce una percezione distorta o comunque non naturale del rapporto sessuale. Gli adolescenti possono infatti arrivare a vivere «l’idea che il rapporto debba essere violento per essere piacevole», una visione nella quale «le ragazze che fruiscono del porno, mentalizzano l’idea che la donna debba essere sottomessa per provare piacere».
La sessuologa evidenzia inoltre che il porno «crea delle aspettative negli adolescenti», ma «non assolutamente reali di ciò che sono la sessualità ed intimità. Nella mia pratica clinica mi ritrovo spesso giovanissimi preoccupati delle loro prestazioni, perché non sono come quelle che sono abituati a vedere».