Ancona-Osimo

Aerdorica, dal tribunale accolto il concordato preventivo

Oggi l'ok dei giudici che lo scorso 13 settembre, invece, avevano chiesto ulteriore tempo per esprimersi sul futuro della società di gestione dello scalo. «Sono contenta del decreto di ammissione e ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo primo importante obiettivo» il commento della vice presidente della Regione Anna Casini

L'aeroporto di Falconara
L'aeroporto di Falconara

ANCONA – Sviluppi sulla vicenda Aerdorica. Il tribunale fallimentare ha accolto il concordato preventivo della società che gestisce l’aeroporto Raffaello Sanzio di Ancona.  Nell’udienza del 13 settembre scorso, il collegio dei giudici si era riservato la decisione riguardo all’ammissione o meno della società al concordato (leggi l’articolo). Nel corso dell’ultima udienza, l’amministratore unico di Aerdorica Federica Massei aveva ragguagliato i giudici anche in merito agli aggiornamenti sulla pratica della Commissione Europea, per il salvataggio di Aerdorica attraverso la ricapitalizzazione della società con 25 milioni di euro da parte della Regione. Intanto sono stati nominati due commissari giudiziali, che intorno a metà gennaio 2019 esprimeranno un parere sul piano concordatario all’adunanza dei creditori. E sempre a gennaio dovrebbe arrivare anche il parere della Commissione Europea sull’ammissibilità di Aerdorica al finanziamento di 25 milioni di euro.

L'assessore regionale Anna Casini
L’assessore regionale Anna Casini

«Sono contenta del decreto di ammissione al concordato preventivo e ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo primo importante obiettivo – ha commentato la vice presidente della Regione Anna Casini – La prossima data saliente di questo cammino sarà quella dell’8 ottobre, in cui verranno presentate le integrazioni alla Commissione DG Concorrenza della Comunità Europea, relativa alla procedura di autorizzazione all’aiuto di stato e l’acquisizione del parere sul bando per la procedura ad evidenza pubblica per l’aumento di capitale richiesta nel mese di agosto a Mit, Mef e Enac. Se penso a tre anni fa quando iniziavamo a comprendere la reale condizione della società credo che si sia operato in modo virtuoso, sinergico e soprattutto trasparente per la procedura. Il lavoro della commissione consigliare ha dimostrato che esiste un crinale tra la società fino al 2016 e la società attuale».

Il consigliere regionale Enzo Giancarli
Il consigliere regionale Enzo Giancarli

Commento positivo anche dal consigliere regionale Enzo Giancarli: «L’accoglimento del concordato preventivo è un fatto molto importante perché consente di evitare il fallimento e rilanciare la struttura aeroportuale di Falconara Marittima – ha detto- Un’infrastruttura strategica, al servizio dell’economia, del turismo e dei cittadini marchigiani, che va rilanciata ora con un serio, rigoroso, efficace piano finanziario ed industriale. Spetta alla dottoressa Massei ma soprattutto alla Regione Marche, socio di maggioranza, quasi unico, questo compito».

Il capogruppo della Lega Sandro Zaffiri

Di parere opposto il consigliere regionale e capogruppo della Lega Nord Sandro Zaffiri: «Il concordato non segna alcuna vittoria nella vicenda di Aerdorica, perché prevede che i debitori saranno pagati direttamente dalla Regione oppure da Aerdorica – ha evidenziato – Una situazione bruttissima e di lenta agonia, quella della società Aerdorica, che sta trascinando con se l’aeroporto, condannandolo a morte. Proprio oggi in Consiglio Regionale si sta discutendo del lavoro della commissione d’inchiesta su Aerdorica, su questo il mio giudizio è molto negativo. Approvazione di bilanci falsi, capitalizzazione della società con beni e immobili del Ministero, senza che la Regione controllasse mai. Sono stati concessi 34 milioni di euro senza nessun controllo, questa è una società che tra soldi già presi e quelli che forse prenderà, potrebbe arrivare intorno ai 100 milioni di euro. Un fatto vergognoso anche perché nell’aeroporto ci sono pochissimi voli».

«La sintesi emblematica di come la Regione Marche abbia gestito ed esercitato il controllo come socio di maggioranza di Aerdorica possiamo trovarla nelle prime pagine della relazione finale del Consulente della Commissione d’inchiesta – spiega Gianni Maggi capogruppo del M5S – Infatti, quando la Segreteria generale, alla richiesta del Presidente della Commissione di prendere visione delle relazioni sull’attività svolta da Aerdorica che la Giunta regionale doveva redigere ogni anno, risponde che per il periodo 2005/2017 non ve n’è traccia, si comprende come possa essersi determinata la situazione che l’ha portata oggi all’istanza di fallimento. La relazione annuale è imposta dall’articolo 7 della legge regionale  6/1986.  Le Giunte regionali che si sono succedute dal 2008 al 2016 hanno erogato alla società Aerdorica 34 milioni di euro senza informare nessuno di come questo denaro pubblico veniva speso dalla società che gestisce l’aeroporto di Falconara. Non c’è stato un controllo mirato e approfondito soprattutto nei riguardi dei criteri di valutazione delle poste iscritte in bilancio, con risultati non veritieri, tant’è che non è affatto azzardata l’ipotesi del reato di falso in bilancio.

Sull’argomento trattativa Novaport, la Commissione ha ascoltato nelle audizioni tutto e il contrario di tutto, ma la sintesi è che, nonostante fossero stati chiamati in Aerdorica due figure apicali della Giunta regionale per gestire la vendita della maggioranza all’acquirente privato, la trattativa è naufragata per il parere negativo di Enac prima e del Ministero poi. Risvolto doloroso e preoccupante è quello del personale che è chiamato ora a pesanti sacrifici pur di mantenere il posto di lavoro.

Per l’aumento di capitale di 20 milioni, che attende il parere della Commissione Europea, non c’è un piano industriale adeguato da cui risultino concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico e di quello finanziario. Le cifre che contiene fanno sorgere dubbi sulla sua concreta tenuta visto che non ci sono indicate uscite per investimenti, come non è indicata neppure la cifra di 3.280.000 euro del verbale elevato dalla Guardia di Finanza. Questo lo dice la Commissione Europea ad agosto, a cui era stato richiesto di sbloccare i soldi della Regione, che ha recapitato ad Aerdorica, 35 domande di chiarimento perché ha ritenuto il piano di ristrutturazione industriale incompleto con una narrazione fatta di ipotesi senza supporto di dati, di prove concrete, di motivazioni e stime attendibili.

La fragilità circa il futuro di Aerdorica è evidente. Una società strutturalmente in perdita che è stata mascherata negli anni da bilanci non veritieri, con un avvicendamento continuo di amministratori molti dei quali inadeguati e alcuni perseguiti penalmente, con un mancato controllo da parte del Collegio sindacale, ad eccezione dell’ultimo, della Società di revisione, ma soprattutto con una colpevole e imperdonabile assenza di controllo da parte della Regione Marche, socio di maggioranza, che ha sperperato in modo irresponsabile decine di milioni di euro di denaro pubblico».