Speravano nel cenone dell’ultimo dell’anno e nel pranzo di Capodanno per fare il tutto esaurito. Invece sui 1.068 agriturismi marchigiani stanno piovendo disdette. Il diffondersi della pandemia e le regole per l’accesso nelle strutture ricettive, alberghi e ristoranti, spingono i turisti a rinunciare a festeggiare il nuovo anno fuori casa. Meglio cenoni e brindisi in famiglia. Si salva l’asporto, con i marchigiani che prenotano e portano a casa le pietanze cucinate nell’agriturismo.
I dati degli agriturismi nelle Marche
Negli ultimi anni la crescita degli agriturismi in regione è stata continua, ma si è fermata negli ultimi due anni, a causa della pandemia.
Chi ama la montagna per festeggiare il Capodanno può scegliere tra un’offerta di 212 agriturismi. Altri 856 si trovano in collina mentre nessun agriturismo è presente nelle zone marchigiane di pianura.
I titolati degli agriturismi marchigiani sono in prevalenza maschi (637) ma anche la presenza femminile è ragguardevole. Le donne gestiscono 431 agriturismi.
Tra gli agriturismi attivi nella regione, quelli che offrono servizio di ristorazione sono 463 mentre altri 405 sono quelli che fanno degustazione, un’attività particolarmente apprezzata dai “vacanzieri”, in crescita e su cui investire. In 934 è previsto anche l’alloggio con 12.45 posti letto e in 535 mettono a disposizione altre attività. Così gli appassionati di equitazione possono gare il loro sport preferito, scegliendo tra 25 agriturismi mentre in 42 offrono escursioni guidate, in 26 casi si può fare trekking, in 73 casi mountain bike e in un caso osservazioni naturalistiche.
Poi ci sono 72 fattorie didattiche, 24 agriturismi che prevedono corsi di vario genere. In 236 aziende agrituristiche si possono praticare uno o più sport. Infine 365 agriturismi offrono più di una attività.
Un’estate di crescita per gli agriturismi marchigiani
Quest’anno la stagione estiva era andata bene per gli agriturismi marchigiani, con una crescita del 37,6 per cento rispetto all’estate del 2019, quando non c’era ancora la pandemia.
«In estate, anche grazie all’offerta degli agriturismi, ha vinto il turismo esperienziale, in un contesto di percorsi naturalistici e paesaggistici, di itinerari enogastronomici e di prodotti tipici delle Marche – affermano Emanuela Leli presidente di Turismo e Commercio Cna Marche e Gabriele Di Ferdinando responsabile Cna Marche Turismo e Commercio -. Borghi e città marchigiane hanno saputo coinvolgere il turista oltre alle pur stupende spiagge della nostra costa, con eventi culturali dedicati alla musica, alla letteratura, alla scienza, all’alimentazione. In difficoltà invece gli agriturismi montani a causa della chiusura degli impianti sciistici per la pandemia. Anche la speranza di rifarsi in questa stagione invernale, a cominciare dalle vacanze di Capodanno, sembra compromessa. È urgente un sostegno da parte delle istituzioni o non riusciranno a superare il terzo inverno con gli impianti chiusi o a funzionamento ridotto».