ANCONA – Nuove indagini sulla morte di Huub Pistoor, l’ingegnere olandese di 56 anni travolto ed ucciso dal rimorchio di un tir ad Agugliano, mentre era volante della sua auto. Quella morte non ha mai convinto la sua compagna Gioia Bucarelli che vuole andare a fondo sulle responsabilità anche della ditta proprietaria del mezzo pesante. Così il 21 aprile scorso, attraverso gli avvocati Ennio Tomassoni e Oliviero Mazza, aveva impugnato la richiesta di archiviazione chiesta dalla Procura (limitatamente ai proprietari perché l’autista è stato invece già condannato ad un anno e tre mesi dopo un patteggiamento per omicidio stradale) opponendosi alla chiusura del caso. Nei giorni scorsi il gip Sonia Piermartini ha rigettato la richiesta di archiviazione e ha disposto nuove indagini fino ad ottobre.
Gli avvocati che tutelano la compagna e la figlia dell’ingegnere morto avevano contestato come la revisione del mezzo lasciava dubbi visto che quella sera il rimorchio si era staccato e i freni non avevano funzionato per bloccarlo.
Pistoor era un ingegnere elettronico e lavorava a Jesi, era nato in Olanda ma viveva da 28 anni nelle Marche. Era conosciuto per la sua attività di Accompagnatore di Alpinismo Giovanile del CAI (Sezioni di Senigallia e Ancona) e per il suo legame con la Scuola Popolare di Filosofia di Macerata. La Procura di Ancona aveva subito indagato il conducente moldavo. Le perizie tecniche eseguite dal consulente del Tribunale hanno poi evidenziato le gravi criticità e carenze presenti nei due mezzi pesanti, usurati e pericolosi per la circolazione. Il pm aveva aperto anche un fascicolo nei confronti dei proprietari della società di trasporti, con sede a Verona. In seguito ha richiesto per loro l’archiviazione con la motivazione che la revisione dei mezzi era stata effettuata nei tempi stabiliti.