Rendere il cancro sempre più curabile è l’obiettivo di Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) che quest’anno torna con la campagna “Le arance della salute”, l’iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica sui tumori. Dal 4 febbraio si possono trovare le arance rosse per la ricerca in oltre 6.000 punti vendita su tutto il territorio, fino a esaurimento scorte.
Al lavoro per rendere il cancro sempre più curabile sono molti ricercatori in Italia. Tra questi c’è la dottoressa Cristina Minnelli, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche. Minnelli ha conseguito una borsa di studio biennale intitolata a Carlo Seberich dall’Airc e sta lavorando, insieme al gruppo delle docenti Roberta Galeazzi e Giovanna Mobbili, a una ricerca per il superamento della farmaco-resistenza nella terapia del cancro del polmone.
«La mia ricerca si colloca all’interno del concetto di medicina personalizzata basata sulle terapie mirate a bersaglio molecolare – afferma la ricercatrice – e prevede la progettazione e la sintesi chimica di nuovi promettenti inibitori che possano limitare la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di farmaci sempre più intelligenti».
«Sono stati compiuti notevoli passi avanti nella cura delle malattie oncologiche – dice il rettore Gian Luca Gregori – per rendere, come sostiene anche l’AIRC, il cancro sempre più curabile. Da molti tipi di tumore si può guarire e per diversi altri le possibilità di tenere sotto controllo la malattia, per lunghi periodi, aumentano grazie alla diagnosi precoce e a trattamenti sempre più efficaci. Questo grazie alla ricerca scientifica che non si è mai fermata».
La ricerca prevede la progettazione e la sintesi chimica di nuovi promettenti inibitori delle tirosinchinasi, in grado di interagire specificatamente con la proteina EGFR inibendo la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali. Le continue mutazioni di tale proteina sono responsabili dello sviluppo di resistenze acquisite ai trattamenti che rendono inefficaci le attuali terapie mirate. Lo scopo di questi nuovi inibitori è quello di creare nuovi farmaci che siano efficaci anche in seguito ad eventuali insorgenze di mutazioni. La base strutturale per lo sviluppo di questi nuovi farmaci è rappresentata dall’EGCG (Epigallocatechin-3-gallato), molecola del tè verde da tempo nota per le sue molteplici proprietà benefiche sulla salute umana.