ANCONA- Battuta d’arresto per la costituzione di un gestore unico dei rifiuti nella provincia di Ancona. A riferirlo i sindacati preoccupati dei ritardi che rimandano la conclusione dell’operazione. Cgil, Cisl e Uil chiedono ai comuni di trovare al più presto un accordo per evitare la privatizzazione e la perdita di posti di lavoro. L’assemblea dell’Ata lo scorso 5 luglio è stata rinviata. I Revisori dei Conti hanno chiesto un ulteriore periodo di tempo per valutare le implicazioni del piano economico e finanziario del futuro gestore unico per la provincia di Ancona. Rinvio che fa crescere ulteriormente le critiche al progetto da parte dei sindaci del Movimento 5 Stelle Roberto Ascani di Castefidardo e del neoeletto Gabriele Santarelli di Fabriano. A questi si aggiungono il sindaco di Jesi Massimo Bacci e Goffredo Brandoni di Falconara.
Santarelli ha inviato una lettera all’Autorità Nazionale Anticorruzione per chiedere di verificare le regolarità dell’iter per l’affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto rifiuti alla “NewCo”, società a partecipazione indiretta delle società Multiservizi e Ecofon, a loro volta partecipate dai comuni.
«Rimangono ancora molti lati oscuri sulla gestione unica. Innanzitutto, dobbiamo sottolineare che andiamo a deliberare la scelta del gestore unico senza avere un piano d’ambito definitivo, visto che ancora stiamo lavorando sulle varie parti fondamentali del piano stesso. La gestione integrata dei rifiuti (spazzamento, raccolta, trasporto, trattamento e recupero) viene troncata dal gestore alla fase trasporto, senza considerare che il piano richiede tutto il ciclo- scrive il comune di Castelfidardo in una nota-. La nuova società che nascerà (entro e non oltre il 15 settembre… quindi siamo davvero a ridosso della scadenza per deliberare il gestore unico) impedisce, di fatto, la partecipazione diretta dei Comuni, filtrando la possibilità del controllo analogo sulla neo costituenda società e inibendo la presenza nel comitato direttivo delle società Multiservizi ed Ecofon che vanno a costituire la NewCo. I rischi finanziari e industriali sono molto elevati per Multiservizi ed Ecofon ma andrebbero a scaricarsi inevitabilmente sui Comuni proprietari delle due società e sui cittadini che dovranno sobbarcarsi l`onere attraverso il pagamento della Tari. Ultimo, ma non ultimo… siamo sicuri che questa modalità di assegnazione del gestore unico sia corretta?».
«Mi sorprende il fatto che, a distanza di mesi, i sindacati non abbiano ancora approfondito adeguatamente le questioni. Non siamo di fronte a un obiettivo strategico ideato da qualcuno, ma a una imposizione di legge. Il gestore unico dei rifiuti è una norma nazionale fatta propria dalla regione Marche. Noi riteniamo che si debba raggiungere tale obiettivo senza saltare alcun passaggio- dichiara il sindaco di Jesi Massimo Bacci-. Le finalità di questo nuovo organismo, infatti, sono l’economicità e l’efficienza. Se si accelera l’iter senza considerare tutti gli aspetti si rischia di creare un carrozzone costoso e inefficiente. Mi dispiace che si tirino fuori questioni politiche, significa che siamo ancora all’anno zero rispetto alla esigenza di affrontare e risolvere nel migliore dei modi le problematiche che riguardano tutti i cittadini. Inoltre, Jesi è stato fra i primi Comuni a cercare di percorrere questa strada, mettendo in contatto Jesiservizi e Anconambiente. Poi, purtroppo, a seguito delle necessarie verifiche, ci siamo accorti che tale soluzione avrebbe richiesto tempistiche molto lunghe».
La nuova società dovrebbe nascere entro il 15 settembre, i tempi quindi si fanno stretti e per i sindacati il progetto è irrinunciabile. «Il tutto è stato rinviato a data da destinarsi. Ulteriori ritardi che appaiono dettati, più che da questioni tecniche, da visioni politiche diverse (e magari egoistiche) tra Comuni e tra alcuni di essi e l’ATA- affermano Cgil, Cisl e Uil-. Il gestore unico dei rifiuti è un disegno politico ambizioso quanto virtuoso: un progetto industriale che finalmente risponde sia alle esigenze dei cittadini – in quanto si va verso un servizio sempre più puntuale ed efficiente – sia alle esigenze del mondo del lavoro, visto che rappresenta una garanzia di stabilità occupazionale di qualità del lavoro, con le necessarie tutele del caso. Quello a cui si è assistito in questi mesi è apparso invece come un gioco politico poco chiaro, tra i vari attori che devono costituire questo nuovo soggetto industriale. Se l’operazione dovesse fallire si aprirebbe uno scenario pericoloso e di difficile gestione: non solo sul lato occupazionale ma anche del servizio. Forse, chi ha il potere di decidere non ha valutato tutti i rischi emergenti. Primo fra i quali quello di una brutale privatizzazione dalla quale il territorio non avrebbe nulla da guadagnare né in efficienza né in tariffe;né, tantomeno, in salvaguardia dell’occupazione».
I sindacati vogliono rispettare la tempistica stabilita e cioè, a gennaio 2018 l’azienda unica provinciale pubblica per la gestione dei rifiuti nella provincia di Ancona deve prendere avvio. «Stiamo organizzando stato di agitazione dei lavoratori: valuteremo iniziative di mobilitazione per i prossimi mesi in base alla progressione della vicenda- riferisce Marco Bastianelli, Cigl-. I prossimi step sono: voto dell’Ata, atti amministrativi conseguenti per arrivare a chiudere la partita entro novembre. L’obiettivo è di iniziare ad essere operativi da gennaio 2018. Il progetto prevede che il gestore unico dei rifiuti assorba i vari servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti man mano che decadono le assegnazioni: quindi da gennaio 2018 al 20121. Inoltre darebbe occupazione a 616 persone».