ANCONA – Impossibile non notarlo, tanto era alto e palestrato. Muscoli scolpiti e sguardo ammiccante, quasi un adone dalle forme perfette. Senza maglia, in pantaloncini, con scarpe diverse e calzini coloratissimi. Al collo, una collana di perle stile afro, abbinata a vari braccialetti sul polso.
Il costume sgargiante e gli occhiali da sole verde fluorescente lo aiutavano nell’impresa di farsi guardare. Nessuno sapeva chi fosse, ma in tanti se lo sono chiesto. Davanti all’ascensore del Passetto, ad Ancona, l’uomo, 32 anni, di origini africane (del Camerun), ha iniziato a gridare in mezzo ai bagnanti con degli elastici in mano.
Per qualche istante chi non era lì vicino, sentendo quelle grida, ha temuto il peggio e chi era in acqua racconta di aver pensato a qualche psicopatico sulla baia. Niente di tutto ciò, per fortuna: bastava avvicinarsi a quel ragazzo per vedere che, di testa, era sanissimo. E che, vicino a lui, c’era una ragazza (la sua assistente) ad immortalarlo con uno smartphone.
Cellulare alla mano, in tanti hanno fatto lo stesso, scattando foto e video, incuriositi com’erano da una statua vivente che gridava a squarciagola «Let’s go» (che in inglese significa Andiamo). Ha così alternato esercizi fisici a smaglianti sorrisi rivolti ai bagnanti.
«Forse – ipotizza qualcuno dalla spiaggia – è un personaggio che sponsorizza dei prodotti». «D’altronde – osserva un giovane – ai piedi ha delle scarpe bellissime, diverse le une dalle altre». Nessuno ha osato fermarlo, eccetto noi di CentroPagina.it.
Il 32 enne, che dichiara di risiedere a Los Angeles, negli Stati Uniti, è l’inventore del metodo Takk. Su Instagram e Tiktok ha migliaia di follower e lo si trova facilmente scrivendo sul web takkmethod (o tak_method).
All’anagrafe Alain (Vitesse) Takam, il ragazzo è un life style coach e dieci giorni fa, dall’America, è atterrato in Italia per le vacanze e – perché no – per promuovere il suo stile di vita. «Il messaggio che vorrei far passare – dice Alain in inglese – è l’importanza della determinazione e della disciplina. La perseveranza, insomma, nel voler raggiungere i propri obiettivi».
Alain alla spiaggia del Passetto è arrivato ieri (venerdì 17), attorno alle 10, e non è passato inosservato né al pubblico femminile né a quello maschile.
Camminando, facendo esercizi fisici e urlando il suo motto – Let’s go – è arrivato alla Seggiola del Papa. Lì, è salito in cima allo scoglio mettendosi in posa e concedendosi agli occhi di ammiratori, grottaroli, turisti e cittadini.
«Perché grido? Per contagiare di felicità la gente, è il mio stile di vita» prosegue Alain che, tra gli altri sport, avrebbe praticato anche il basket. «Ai giovani dico di lavorare sodo per raggiungere un obiettivo. I miei muscoli sono il frutto di tanto duro lavoro. Tutto parte dalla testa, niente è facile».
«E sui social, Tiktok e Instagram, io mostro come mi alleno e faccio vedere la fatica che c’è dietro una simile forma fisica. Ma non è il corpo che conta – ribadisce – bensì la disciplina e l’amore verso noi stessi. È amando noi stessi che troveremo la pace e solo a quel punto – conclude – potremmo essere pronti a ricevere (e a dare) amore».
«Non sono solo esercizi, la mia è una mentalità. Non contano i social media, conta la disciplina. È quella la vera chiave della vita: credere in te stesso. Le nuove generazioni – evidenzia – sono abituate a non fare nulla e ad avere tutto. In realtà, invece, nella vita tu devi fare tanto per avere qualcosa. Non si può pensare che un risultato venga raggiunto in 30 secondi. Così, quando vedi me, non devi focalizzarti sui muscoli o sul mio corpo. La cosa più importante – prosegue – è la mindset, la nostra mentalità, la nostra mente».
Poi, chiediamo cosa pensa della spiaggia del Passetto di Ancona: «È un luogo calmo e tranquillo, una bella baia, mi piace questa città».
Dopo aver salito di corsa la scalinata del Passetto, Takam ha fatto un giro nel centro di Ancona. È stato avvistato in corso Garibaldi, in piazza della Repubblica e al Duomo di San Ciriaco. Anche lì, esercizi con i suoi coloratissimi elastici che – precisa – «sono solo un mezzo per stare bene». Un giro ad Ancona per sfoggiare la potenza (e la maestosità) dei suoi muscoli e contagiare la gente – come dice lui – di happiness, di felicità.