ANCONA – Premiati in Comune i paracadutisti dell’Amnesya Marche in Volo rappresentati dall’anconetano Alessandro Anderlucci e dal pugliese Sante Valentini, recenti campioni italiani della specialità Fcl4 a Cumiano, in Piemonte: quinto titolo italiano per la società di Grottazzolina che le permette di staccare il pass per i Mondiali che si svolgeranno in Israele a novembre e in cui l’Amnesya rappresenterà l’Italia. Dopo il terzo posto a Dubai nel 2022, il quarto alla Coppa Europa e il settimo alla Coppa del Mondo, entrambe disputate in Norvegia ad agosto, questo nuovo successo tricolore premia la società di Grottazzolina dove Alessandro Anderlucci è componente della squadra ma anche istruttore.
«Nello sport l’obiettivo di questa nuova amministrazione è quello di fare da cassa di risonanza e da amplificatore, ma per tutte le discipline sportive – ha spiegato il vicesindaco e assessore allo sport, Giovanni Zinni –, non esistono sport maggiori o minori, esistono solo sport che hanno platee più o meno ampie. E Ancona ha la grande fortuna di avere una presenza forte in una disciplina, quella del paracadutismo sportivo, che è molto particolare e che necessita di capacità atletiche e mentali e di una buona dose di coraggio, un’attività non per tutti. Mi sento dunque di ringraziare la Marche in Volo che ci dimostra che uno sport così particolare non può essere gestito in modo territoriale, ma con atleti che provengono da diverse zone d’Italia, e che è la testimonianza che le Marche sono una zona in ottima salute sportiva e che Ancona ha grandi atleti. Alessandro Anderlucci dimostra che anche nel paracadutismo sportivo siamo forti, Ancona è ben rappresentata, Alessandro è un noto sportivo anche nel calcio dilettantistico e oggi ci può raccontare che è campione italiano, insieme ai suoi compagni di squadra. Che adesso avranno onere e onore di rappresentare la nazionale italiana ai Mondiali in Israele. Altro grande motivo di orgoglio».
Presente alla cerimonia di premiazione anche Sante Valentini dell’Amnesya, e il vicepresidente regionale del Coni Marche, Marco Porcarelli. Alessandro Anderlucci ha fornito qualche spiegazione sulla disciplina: «Le squadre sono composte da quattro atleti più un videomaker, c’è un sorteggio iniziale delle dieci manches in cui tutte le squadre devono fare le stesse figure, chi è più veloce e bravo ne fa di più, contano i primi 35” del lancio. Questa è una disciplina particolare, a differenza di quello che tutti credono non si fa con il paracadute, ma interamente in caduta libera a vela chiusa, il paracadute serve per tornare a terra». Come ci si arriva, così in alto, in tutti i sensi? Ecco come conclude Anderlini: «E’ una strada abbastanza lunga, sono 13-14 anni che ci alleniamo con 200 lanci all’anno, io sono istruttore e arrivo a 600, e in più un grosso aiuto è venuto dalla nascita dei tunnel, un allenamento indoor che permette di fare allenamenti intensivi e concentrati. Per il resto svolgiamo una vita abbastanza regolare, anche se non è uno sport in cui il fisico viene messo tantissimo sotto pressione, più che altro uno sport in cui contano i lanci e l’esperienza. Ci alleniamo soprattutto nel weekend, anche dieci, dodici lanci con la squadra, da 4200 metri, mentre nelle gare ci lanciamo da 3200 metri».