Ancona-Osimo

Alla Mole “Cuore” del duo artistico CH RO MO

Presentata ieri alla Mole Vanvitelliana la mostra del duo artistico CH RO MO, composto da Chris Rocchegiani e Roberto Montani. "Cuore" è un’istallazione site-specific itinerante che si palesa attraverso l’acqua

"Cuore" a cura di CH RO MO

ANCONA – Nell’ambito di Ecce Homo Eventi e AnconaCrea, alla Mole è stata presentata ieri la mostra del duo artistico CH RO MO, composto da Chris Rocchegiani e Roberto Montani. “Cuore” – questo il nome della loro azione – è un’istallazione site-specific itinerante che fa del processo il suo comune denominatore. Mette in scena segni e materiali ogni volta differenti suggeriti dal luogo che la ospita, in modo che sia la variabile del cambiamento e quindi il processo a definirne la conclusiva forma. Installata nella Sala Boxe de La Mole, nella prima sala sono in mostra le 8 tele realizzate e trasformate nel suggestivo spazio dell’Ex Frantoio Di Serra Dè Conti per Nottenera 2015. Nella seconda sala, il processo di cambiamento è attivo su 2 postazioni pensate appositamente per lo spazio. Orari: dalle 17 alle 20. Ingresso gratuito.

«Cuore a La Mole si palesa attraverso l’acqua – si legge nel testo di presentazione – la stessa su cui questo monumentale pentagono si appoggia, perché la trasformazione è insita nel suo naturale moto perpetuo. Viene raccolta e di nuovo stillata da 4 taniche sospese al soffitto. Basta cambiare il punto di vista per permettere alle cose di apparirci nella loro magnificenza: così, quello che è sotto si trova sopra. Cuore a La Mole parla attraverso il suono asincrono e cadenzato delle gocce in caduta, come il ritmo regolare dei battiti cardiaci. Cuore a La Mole vive nella penombra, nel buio. Chiede l’intimità dell’ascolto. Cuore a La Mole fa delle cassette dei pescatori il suo basamento, perché è quello il piano su cui ci rendiamo manifesti. Dove animali totemici, come i lupi per CH RO MO, si sfaldano, si spostano, si modificano, perché l’incontro con l’altro e il dialogo degli affetti ci lascia esposti alla trasformazione. Non si è più quelli di prima ma in divenire, non conoscendo oggi la forma che ci apparterrà domani».