ANCONA – «Se un’opera vuole definirsi come nuova, allora deve contenere tutto il vecchio già prodotto, pensato, sofferto e digerito e, rifiutandolo, deve prodursi da quella cenere, che è solida però come fondamenta» (Enzo Cucchi). Da qui nascono le grafiche dell’artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, cariche di echi provenienti dalla sua terra d’origine e dalla cultura popolare. Dal 28 ottobre al 7 gennaio, la Sala Vanvitelli della Mole Vanvitelliana ospiterà una mostra dedicata a Enzo Cucchi (Morro d’Alba, 1949) che, per la prima volta, ripercorre la sua attività grafica, sviluppatasi in cinquant’anni di carriera, dagli anni Settanta a oggi, attraverso acqueforti, litografie e serigrafie, schizzi, disegni e libri d’artista.
La mostra “Enzo Cucchi. Cinquant’anni di grafica d’artista“, oltre a ripercorrere i passaggi fondamentali della ricerca grafica dell’artista, pone l’accento sul percorso creativo e sulle soluzioni sorprendenti adottate nel tempo da Cucchi. I formati seguono regole imperscrutabili, fedeli alle immagini contenute; spesso diversi metodi di stampa convivono. I caratteri e le scritte a mano si alternano alle immagini di eroi delle campagne marchigiane, agli animali, alle colline e alle case.
Cucchi ha sempre mostrato una particolare cura e passione per la grafica e per l’oggetto libro-catalogo e, tradizionalmente, progetta un catalogo dell’esposizione seguendo ogni passaggio della sua realizzazione. Lo stesso Cucchi immagina l’esposizione costituita da una “spina dorsale” di libri d’artista, libri oggetto e documenti grafici e da una “dentatura” costituita dalle nuove serie di incisioni, il tutto fatto di carte, inchiostri, acidi e pietre, e arricchito da grafiche scelte appositamente per la mostra di Ancona. Il tratto è a volte nervoso, a volte sinuoso, ondeggiante, appeso a fili sottili di un’esistenza intensa, sconnessa, ma anche attenta a non dimenticare che la fragilità, la precarietà, quando coniugate con la radice forte della “cenere solida” del passato, diventano forza espressiva, energia siderale che trasforma l’uomo in artista.
«Questa mostra – dichiara Paolo Marasca, assessore alla Cultura – è stata co-prodotta dal Comune di Ancona e dal museo M.A.X. di Chiasso e, infatti, precedentemente è stata esposta proprio a Chiasso. Alla Mole, invece, occupa la Sala Vanvitelli, riaperta per l’occasione dopo un intervento di restyling. La sala è stata infatti recuperata in tempi record e i lavori sono stati eseguiti durante l’estate». L’esposizione di Ancona si arricchisce di alcuni pezzi ad hoc, e della vicinanza con la Fontana dei due soli, commissionata a Cucchi dal Comune di Ancona e dall’Autorità Portuale per l’area del porto antico.
La mostra ospita 54 opere ed è a cura di Alessandro Cucchi e Nicoletta Ossanna Cavadini. L’allestimento è curato dallo studio Brunetti & Filipponi. L’esposizione sarà inaugurata sabato 28 ottobre alle ore 18 e sarà visitabile: martedì-venerdì (16-19); sabato e domenica (10-19). Un biglietto unico, di 6 euro, permetterà l’ingresso alla mostra e alla Pinacoteca comunale per tutto il periodo dell’esposizione.