ANCONA – Allerta meteo per temporali nelle Marche. L’avviso, diramato dalla Protezione civile regionale, di allerta gialla per temporali, sarà valido dalle 00 di venerdì 16 luglio fino alle 23.59 dello stesso giorno e interesserà tutto il territorio regionale.
I marchigiani torneranno dunque a riaprire l’ombrello dopo settimane con giornate segnate dalle ondate di calore.
Le celle temporalesche potranno dare origine a rovesci localizzati su tutte le Marche, precipitazioni che non saranno accompagnate da vento.
Le notizie giunte dalla Germania, colpita nella parte nord da inondazioni, che hanno provocato morti e dispersi, suscitano apprensione per l’estremizzazione delle condizioni meteorologiche legata al cambiamento climatico.
Il capo della Protezione civile regionale, David Piccinini, rassicura: «Nelle Marche non ci aspettiamo una situazione particolarmente complessa. Siamo in fase di attenzione, ma non abbiamo attivato i centri di coordinamento per gli interventi di soccorso».
Quanto accaduto oggi in Germania «è simile a quanto si era verificato nelle Marche nell’estate del 2019, quando caddero in un solo giorno 250 millimetri di pioggia sulla costa, quando la media di precipitazioni in un anno è di 750 millimetri».
Piccinini spiega che la Protezione civile sta lavorando «all’aggiornamento della modellistica» legata alle emergenze. e «Stiamo aggiornando gli algoritimi che mettono insieme il modello fisico terreno con l’evento meteorologico e che si concretizza in millimetri di acqua in unità di tempo», un modello «sul quale tariamo il rischio di esondazione dei corsi di acqua».
Insomma un modello che fa scattare le allerte, la cui finalità è giocare d’anticipo sul territorio così da garantire la sicurezza della popolazione durante questi effetti. «Abbiamo visto che i millimetri di pioggia per unità di tempo stanno incrementando – spiega – si tratta di effetti legati ai cambiamenti climatici che richiedono però un aggiornamento della modellistica, così da tutelare la popolazione».
Precipitazioni più intense del passato che richiedono una riorganizzazione. È proprio grazie agli avvisi di allertamento che i comuni possono prendere sul territorio quei provvedimenti necessari per la sicurezza, come ad esempio la chiusura dei sottopassi che solitamente si allagano.