Ancona-Osimo

Alluvione nelle Marche, Acquaroli: «Di fronte al clima che cambia serve strategia di prevenzione strutturale e diffusa»

Il presidente della Regione nelle sue comunicazioni durante la seduta dedicata all'alluvione ha ricordato l'eccezionalità dell'evento e snocciolato i dati sulle risorse per il dissesto idrogeologico e la manutenzione dei fiumi

La seduta del Consiglio regionale

ANCONA – «Di fronte ad un clima che sta cambiando, e che rischia di far divenire normali gli eventi eccezionali e straordinari, è necessario attrezzarsi per affrontare tali emergenze con una strategia di prevenzione strutturale e
diffusa
». Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli nelle sue comunicazione al Consiglio regionale in occasione della seduta dedicata all’alluvione del 15 settembre, che ha provocato 12 vittime accertate, sfollati e danni ingenti tra anconetano e pesarese, oltre ad una persona ancora dispersa.

Nella sua relazione in Aula, il governatore ha ricordato «l’eccezionalità» dell’ondata di maltempo del 15 settembre, evidenziata nel Rapporto di evento, scaturita da un temporale autorigenerante che secondo gli esperti del Centro funzionale Multirischi della Protezione civile regionale ha «una probabilità di accadimento una volta oltre mille anni».

Poi è entrato nel vivo del sistema di allerta, ricordando di aver istituto una commissione di indagine amministrativa per accertamenti sulle procedure seguite per l’allerta, che quel giorno fu di livello giallo e solo per le aree 1 e 3. Infine, è entrato nel merito della rilevazione dei danni, delle misure di intervento emergenziali, fra le quali la richiesta dello stato di emergenza firmata dal governatore poche ore dopo l’alluvione e accolta in meno d 24 ore dal Consiglio dei ministri (con un primo stanziamento di 5 milioni di euro), e ancora delle richieste nazionali ed europee, e degli interventi strutturali regionali ( fondo regionale attivato dalla Giunta a sostegno della liquidità delle imprese, arrivato a 6 milioni di euro con una manovra di bilancio), nazionali ed europei per la sicurezza del territorio.

L’alluvione a Cantiano

Acquaroli ha spiegato che «la messa in sicurezza del territorio, la pulizia dei fiumi e il contrasto del dissesto idrogeologico sono priorità strategiche della nostra azione di governo e l’impegno della Giunta e dell’intera maggioranza regionale su tali obiettivi è sempre stato massimo e senza precedenti. Un esempio dei giorni scorsi – ha detto – è stato l’assestamento di bilancio, profondamente riorientato su tali priorità, destinando 15,6 milioni di euro,
tra il 2022 e il 2024, per la manutenzione dei fiumi della nostra regione. Risorse che si aggiungono a quelle che avevamo già stanziato direttamente nel bilancio regionale per questa finalità nel biennio 2021/22, e cioè 6,4
milioni. Uno sforzo enorme, 22 milioni di euro di risorse del bilancio regionale, che mai nessuno aveva fatto precedentemente».

Ricostruendo gli interventi regionali sviluppati nel settore, il governatore ha ricordato che la Regione Marche ha riacquisito la competenza della gestione dei corsi d’acqua a partire dall’aprile 2016, e che dal 2016 al 2020 /durante la giunta Ceriscioli) sono stati programmati fondi per il dissesto idrogeologico per 98.781.016,17 euro, mentre dal 2021 al 2022 (giunta Acquaroli) per 108.139.127,38 euro: «Nei due anni 2021 e 2022 il nuovo Governo regionale ha stanziato più risorse dell’intero quinquennio precedente – ha detto Acquaroli -, a conferma della priorità assegnata alla sicurezza del territorio, alla pulizia dei fiumi e al contrasto del dissesto idrogeologico».

Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi ha sottolineato che «anche in questo caso emerge l’impegno profuso nei due anni 2021 e 2022 (3.700.000,00 euro e 4.300.000,00 euro, ndr), a cui ora si aggiungono gli ulteriori stanziamenti di 14 milioni di euro programmati per il 2023-2024 con l’assestamento di bilancio 2022. A questi interventi – ha detto – si aggiungono quelli sul reticolo idraulico minore del Consorzio di Bonifica delle Marche, con una spesa di 18,1 milioni di euro dal 2016 al 2022. La priorità strategica che la Giunta Regionale e la maggioranza assegnano a tali interventi è stata confermata anche nella nuova programmazione europea Marche 2021-2027.

Acquaroli aveva aperto le sue comunicazioni rinnovando «il cordoglio, a nome mio personale della Regione Marche e dell’intera comunità marchigiana, alle popolazioni colpite dall’alluvione» ed ha sottolineato che l’alluvione per estensione e profondità dei danni, «può essere paragonato a un nuovo e autentico sisma».

Al termine della relazione del governatore, si sono succeduti gli interventi delle opposizioni. Il consigliere del Pd Romano Carancini ha chiesto all’assessore alla Protezione civile di fare un passo indietro ed ha definito l’intervento di Acquaroli cone «deludente e offensivo per le vittime» una relazione «completa su tutti i punti, tranne uno, cosa è successo tra le prime avvisaglie meteo e i disastrosi eventi successivi?». Il collega Antonio Mastrovincenzo ha ricordato che quando hanno cominciato a circolare le prime immagini sui social degli allagamenti «so che il prefetto di Ancona» era già in contatto con i sindaci, «possibile che il presidente e l’assessore competente non si siano accorti di nulla fino a tarda sera?».

Secondo la consigliera del M5s Marta Ruggeri «quanto a prevenzione, il sistema regionale della Protezione Civile non ha funzionato». «Chi ha un ruolo politico avrebbe dovuto accertarsi dell’efficacia e dell’efficienza delle procedure di allarme – ha concluso – , che non possono limitarsi alle telefonate ai sindaci nel momento in cui si consuma il disastro. Il ruolo del politico viene prima, viene nel prevedere, nel programmare e nel controllare. la popolazione doveva essere avvertita prima».

In chiusura di seduta il Consiglio ha approvato all’unanimità la proposta di risoluzione “Utilizzo delle nuove tecnologie nei sistemi di allerta alla popolazione in caso di emergenze derivanti da calamità naturali”, a iniziativa della consigliera Simona Lupini (Gruppo Misto), e a maggioranza la risoluzione “Iniziative relative ai tragici eventi in merito al grave evento alluvionale che ha colpito la regione Marche il 15 settembre scorso”, a iniziativa dei gruppi di maggioranza, sottoscritta anche dai gruppi M5s e Rinasci Marche. Un atto di indirizzo che impegna il Presidente della Giunta regionale a compiere ogni iniziativa finalizzata: alla rilevazione formale dei danni; ad attivarsi nei confronti del Governo per il reperimento di stanziamenti significativi, adeguati ed immediati, al fine di procedere prontamente ed in modo diffuso agli interventi di ristoro delle famiglie e delle attività economiche e al fine di favorire un’immediata ripartenza delle imprese colpite e la realizzazione di interventi di somma urgenza e di ripristino infrastrutturale e ambientale per la messa in sicurezza.

Accolta all’unanimità la mozione proposta dal consigliere Giacomo Rossi (Civici Marche), sottoscritta anche dal consigliere Mirko Bilò (Lega), per l'”Annullamento del pagamento del contributo di bonifica nei Comuni marchigiani colpiti dall’alluvione del 15 settembre 2022 e condono dei bollettini e delle cartelle precedenti”.

In Aula non sono mancati momenti di tensione tra i dem e il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli. I consiglieri del Pd hanno abbandonato l’Aula in segno di protesta per le parole di Ciccioli durante il dibattito sulla relazione del presidente Acquaroli. Un discorso, quello del capogruppo FgI, che secondo i dem «offende le vittime». «Ha tentato di scaricare sui comportamenti individuali delle vittime gran parte delle responsabilità della loro drammatica scomparsa». hanno detto i dem attaccando: «La sua nomina ad assessore sarebbe semplicemente indegna per il buon nome della Regione».

Ciccioli nel suo intervento aveva ricordato le storie di alcune delle vittime dicendo che erano «si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato», un passaggio che ha suscitato le ire dei dem. «Una cosa terribile – ha detto – , ma è come quando uno passa nel luogo dell’esplosione». «Giusto l’allarme – ha detto – anche se può essere complicato, ma è ancora più importante la prevenzione globale, per far si che le case non siano costruite vicino al letto del fiume». Una ricostruzione «vergognosa» secondo i dem «in cui gli unici responsabili sembrano essere le vittime stesse, colpevoli, a suo dire, di essersi trovate al posto sbagliato nel momento sbagliato. Nessuna presa di responsabilità invece di fronte alle mancanze della giunta su cui sta indagando la magistratura».

Ciccioli ha però replicato successivamente in serata: «Nessuno può minimamente pensare che abbia voluto anche solo lontanamente offendere le povere vittime. Chiedo scusa per le parole espresse questo pomeriggio in consiglio regionale. Non solo non volevo offendere nessuno, anzi il mio intento era di esprimere il massimo cordoglio alle vittime dell’alluvione avvenute in circostanze tragicamente fatali ed imprevedibili».