ANCONA- Olio e vino, due dei capisaldi della coltivazione e produzione marchigiana. Per questo, alla sua 13esima edizione, è uscita la guida “Le Marche nel bicchiere 2021”, indispensabile per conoscere la variegata proposta che la nostra regione può offrire.
Sono 500 le pagine che compongono il ricco volume, curato dall’Associazione italiana sommelier Marche, che offre un’ampia panoramica sui vini, spumanti, passiti, cantine e oli monovarietali del territorio.
Giunta alla tredicesima edizione, “Le Marche nel bicchiere 2021” ha l’obiettivo di «far scoprire le piccole e le grandi aziende che disseminano le colline marchigiane – spiega l’Associazione – e stimolare il fenomeno, sempre più incisivo, dell’enoturismo che, in questa fase delicata in cui viviamo, ha visto un incremento dei numeri significativamente valido».
Il volume è stato presentato dal vicepresidente e assessore all’Agricoltura Mirco Carloni, dal presidente dell’Associazione sommelier Marche (Ais) Stefano Isidori, dai rappresentanti dei Consorzi di tutela.
«Le Marche vantano una grande qualità produttiva, frutto anche del lavoro di piccole e straordinarie aziende. La nostra diversità deve diventare un punto di forza del nostro sistema agricolo», ha evidenziato Carloni. La regione schiera cinque vini Docg (denominazione controllata e garantita), 15 Doc (denominazione d’origine) e un Igt (indicazione geografica) che valorizzano vitigni autoctoni e di antica coltivazione, impegnando 17.500 ettari vitati, di cui quasi il 50% nelle province di Ascoli Piceno e Fermo. Si avvale anche di due Consorzi di tutela riconosciuto dal ministero Politiche agricole.
«Dobbiamo essere molto fieri del nostro settore vitivinicolo e oleario. Abbiamo grandi eccellenze nella nostra regione e dobbiamo tenera alto il valore di queste produzioni che beneficiano di una forte componente di investimento pubblico. Con le nuove risorse che impegneremo vogliamo ulteriormente potenziare la crescita qualitativa e la promozione di questi vini, per farli diventare eccellenze riconosciute in tutti i mercati. Obiettivo dei prossimi anni sarà quello di migliorare il processo di produzione e la capacità di rafforzare il prodotto sul mercato internazionale».
Il settore oleicolo, ha rimarcato il direttore dell’Assam Andrea Bordoni, «vuole compiere la stessa strada del vino, con piccole imprese fortemente qualificate. Può contare su una biodiversità eccezionale, composta da 23 varietà, con qualità d’eccellenza. Grazie alla guida possiamo conoscere le aziende che hanno investito sulla qualità e sul monovarietale. Sulle tavole domestiche e alberghiere l’auspicio è quello di vedere serviti gli oli monovarietali marchigiani che rappresentano, al meglio, il nostro territorio e le sue eccellenze».
La guida, «è un piccolo prodotto editoriale che veicola informazioni eccezionali – ha spiegato il presidente Ais Marche Stefano Isidori –. Racchiude tante conferme tra i premiati con una segnalazione, tanti nuovi ingressi a gratificare le Marche vitivinicole, sempre più al centro dell’attenzione mondiale delle eccellenze».
Il presidente del consorzio tutela vini piceni Giorgio Savini ha rimarcato che, «pur venendo da un anno difficile per la pandemia, le aziende continuano a investire. Proprio in questi giorni il Consorzio ha reinvestito altri 840 mila euro dell’Ocm paesi terzi (promozione fuori dai Pesi europei), oltre alle risorse del Psr (Sviluppo rurale). Per un consorzio come il nostro sono numeri importanti, perché abbiamo impegnato 500 mila euro pubblici ma oltre 300 mila dei produttori. Segno che le aziende credono nelle potenzialità del settore anche in un momento difficile per le conseguenze della pandemia».
Alberto Mazzoni (Istituito marchigiano tutela vini) ha sottolineato come i consorzi svolgano «un ruolo decisivo nello sviluppo del sistema agricolo regionale. Lavorano non solo sulla promozione del vino, ma anche sui due binari più importanti: ricambio dei vigneti e la tecnologia in cantina. Nel prossimo quinquennio auspichiamo una programmazione forte, decisa e mirata a beneficio delle oltre 14mila aziende vinicole marchigiane. Le Marche del vino, in questi anni, sono state una delle poche regioni che hanno fornito un contributo altissimo alla valorizzazione del prodotto. La guida è l’almanacco delle Marche enologiche e va diffusa attraverso i canali internazionali per far conoscere e crescere l’eccellenza della viticoltura regionale».
Le Marche nel bicchiere 2021 «è il risultato della degustazione dei vini, degli spumanti e dei passiti delle 237 cantine marchigiane che hanno aderito al progetto», ha illustrato Marica Spuria (referente Ais).
Una commissione di 52 degustatori ufficiali ha esaminato 1.010 campioni, «rigorosamente alla cieca», stilando, per ognuno, l’analisi sensoriale e suggerendone l’abbinamento e una preparazione enogastronomica. La sezione spumanti offre una panoramica consolidata, visto il crescente interesse dei consumatori verso il mondo delle bollicine. Così come quella dei passiti, che rende più agevole la consultazione degli utenti interessati a scegliere vini con queste caratteristiche. Risulta confermata anche la sezione dedicata agli oli monovarietali, con l’inserimento delle valutazioni sensoriali effettuate dal Panel regionale, cioè dal gruppo di assaggiatori formati da Assam-Marche.
Come nelle precedenti edizioni, sono stati assegnati 82 premi. Settantuno sono quelli evidenziati con il “Picchio”: i vini che hanno ricevuto l’eccellenza, quelli che hanno maggiormente colpito i degustatori nell’aspetto qualitativo, mentre undici hanno ricevuto la segnalazione come rapporto più favorevole tra qualità e prezzo, contraddistinta da un “salvadanaio”. La Guida offre anche una traduzione in inglese dei testi, per una maggior fruibilità sui mercati esteri.