ANCONA – Su Amazon c’è «una discussione in corso, si era già capito delle difficoltà rispetto alla realizzazione del punto di logistica a Jesi in questo anno, era tramontato quando nei primi mesi del 2022 c’era stata la scelta di non confermare da parte di Amzon il contratto con lo sviluppatore, al netto di questo, vediamo comunque tra le parti in causa ancora un confronto, non dico un ottimismo, ma un interesse a trovare una soluzione». Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli a margine della seduta del Consiglio regionale. Sulla questione negli ultimi giorni si sono registrate numerose polemiche con il Pd che ritiene tramontata la realizzazione del polo logistico a Jesi in favore del sito spagnolo, e Fratelli d’Italia che per voce di Ciccioli evidenzia come il polo spagnolo non escluda quello jesino.
Per il governatore le parti si stanno confrontando per trovare una soluzione che «possa essere il punto di partenza per sviluppare Interporto, per sviluppare la logistica nella nostra regione e nello specifico nell’area dell’hinterland jesino. Su questo chiaramente devono convergere le volontà e gli interessi di tutti – osserva -: è giusto e importante che Interporto faccia la sua parte, ma è altrettanto giusto e importante che gli operatori privati possano dimostrare e confermare un interesse nei confronti di questo sito».
«Questa è una fase sicuramente importante, nevralgica – spiega -, dove ognuno, per il suo, deve cercare di portare il contributo positivo, senza però mai mettere a rischio quello che è il patrimonio pubblico di interporto e quello che è il patrimonio pubblico che è per noi è fondamentale e centrale».
Sentito sulle dichiarazioni del presidente di Interporto nel corso dell’incontro congiunto della II e III Commissione consiliare, finite al centro della polemica dell’opposizione, Acquaroli afferma: «Quelle dichiarazioni, a mio avviso, sono state interpretate in senso univoco. Chiaro che un colosso come quello che rappresenta Amazon, non deve chiedere a noi dove fa gli investimenti, chiaro che un colosso così importante quando ha una programmazione per un anno può decidere di cambiare il budget anche all’andamento dei progetti e dei mercati, a logiche che noi non conosciamo. A me sembra – aggiunge – voler strumentalizzare una frase: lo posso comprendere dal punto di vista politico, ma non lo comprendo dal punto di vista del governo e dell’amministrazione, non vedo neanche l’attinenza e la pertinenza nel confermare un investimento nell’Europa Centrale con l’Europa Occidentale o Orientale, sono bacini estremamente diversi e distaccati».
Toccando il tema della Zes, zona economica speciale, il governatore spiega che «è in corso un tavolo di confronto con le categorie economiche e con la camera di commercio, perché si tratta di una scelta da fare con maturità, senza far prevalere gli interessi particolari e i campanilismi». Per le Marche sarebbe una Zes «con numeri molto piccoli – aggiunge – , che non ci dà ampi margini di scelta», da qui la necessità per le Marche di «basare le scelte con un indirizzo politico ma attento alle ricadute economiche, cercando di individuare quei settori che possono avere i vantaggi maggiori».