ANCONA – Le bandiere di Amnesty ci sono sempre quando si parla di diritti umani. Persino a Corto Dorico, il festival nazionale di cortometraggi, Amnesty è presente per fare luce sull’annoso tema delle libertà fondamentali.
Ad Ancona, la delegazione di Amnesty ha preso piede 45 anni fa e cerca di sostenersi come può, provando a coinvolgere sempre più giovani. «Ognuno può fare la differenza, per diversi casi che stiamo trattando – spiega Fabio Burattini, che fino ad aprile era responsabile della circoscrizione Marche e ora ricopre invece il ruolo di vice tesoriere nazionale e di membro del Comitato direttivo nazionale – C’è bisogno non solo di giuristi, ma anche, ad esempio, di chi faccia i volantini, di chi tenga la contabilità, di chi rediga comunicati stampa».
«Le Marche? Recentemente siamo stati attivi sul fronte dell’ordinanza anti bivacco, firmata dal nuovo sindaco, Daniele Silvetti. È sempre più difficile per i richiedenti asilo domandare accoglienza, benché – precisa – la nostra regione non versi in una situazione devastante. Certo è che quell’ordinanza comunale, unitamente ad altre situazioni, è stata un campanello d’allarme».
Ma Amnesty non abbassa la guardia: «Le Marche sono ancora un’isola felice rispetto a tante altre realtà e anche a livello carcerario c’è una buona collaborazione», glissa Burattini. Ancona e Jesi i territori tra i più attivi e anche Macerata si dà da fare. Bene Pesaro e Fermo, ma nessuna delegazione ad Ascoli, dove però ci sono alcuni volontari.
Nel capoluogo marchigiano, Amnesty – lo dicevamo – nacque 45 anni fa. Oltre quarant’anni di lotte e attivismo a difesa dei più deboli, «soprattutto a tutela di gente poco conosciuta e di questioni interessanti per tutti. Basti pensare all’atollo che sta scomparendo in Australia, per via del cambiamento climatico, o all’attivista che è stata incarcerata in Polonia, per via delle sue posizioni favorevoli all’aborto».
Recentemente, lo dicevamo, Amnesty Ancona è impegnata con Corto Dorico (Short on rights): «Abbiamo selezionato oltre 300 proposte di film sui diritti umani. Domenica scorsa (il 3) sono state proiettate diverse pellicole e l’8 ci sarà la finale. I lavori fanno riflettere sui diritti umani da un punto di vista diverso dal nostro, dato che i registi sono iraniani, o afghani». Ma c’è anche chi racconta le libertà dalla «Somalia, dall’Armenia o dalla Turchia».
In questi giorni, grazie al festival del cortometraggio, «stiamo anche avvicinando queste tematiche ai giovani, coinvolgendoli con delle apposite giurie. Amnesty, nelle Marche, conta tra i 50 e i 70 volontari, ma gli iscritti sono molti di più, 2100 (90mila a livello nazionale)».
Intanto, chi vuole sostenere l’associazione può non solo iscriversi ma anche acquistare i panettoni che si possono reperire facilmente contattando le varie delegazioni territoriali. «Il prossimo obiettivo è celebrare i 75 anni della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Stiamo intavolando una proposta con i vari Comuni per chiedere di proiettare sui principali monumenti cittadini gli articoli più significativi di questo documento, firmato nel 1948». Cosa risponderà Ancona?