ANCONA – Si ritroveranno tutti giovedì 15 dicembre alle ore 14 in piazza Santi Apostoli a Roma i medici, dirigenti sanitari, veterinari, di tutte le sigle sindacali provenienti da ogni parte d’Italia per far sentire la propria voce a favore della difesa della sanità pubblica. A guidare la delegazione di Anaao Assomed Marche che parteciperà numerosa alla manifestazione sarà il segretario regionale Daniele Fumelli.
«Per noi non è facile nemmeno esercitare il nostro diritto di sciopero – ricorda Fumelli – perché siamo sempre soggetti a precettazione ma saremo comunque tantissimi e tutti uniti per far sentire la nostra voce».
Secondo Anaao Assomed Marche cambiano i governi e i Ministri ma le criticità restano le stesse e gli strumenti per affrontarle inadeguate.
«Le condizioni di lavoro sono insostenibili per molti – insiste Fumelli – ed è uno dei motivi per cui circa 3.000 medici ogni anno lasciano il pubblico per il privato. Conciliare ritmi e carichi di lavoro con il tempo di vita, specie per le donne che sono la maggioranza del personale sanitario, è un esercizio impossibile». Occorre chiarezza sulle reali carenze di organico che «non sono ascrivibili solo a un problema organizzativo come si sta provando a sostenere anche nelle Marche – spiega il segretario di Anaao Assomed Marche – e deve fare i conti con l’età media dei medici ospedalieri italiani che è la più alta al mondo». Il sindacato chiederà a gran voce di tornare ad assumere così come di «rivalutare il trattamento economico di tutto il personale medico e sanitario che oggi penalizza quello del SSN e avvantaggia troppo quello privato che fa capo alle cooperative». La fuga inarrestabile dei migliori medici impoverisce il sistema pubblico privandolo di competenze e conoscenze e rappresenta una emergenza cui far fronte in tempi ravvicinati, con risorse congrue e spendibili subito.
In sintesi «dalla piazza – conclude Fumelli – si alzerà la richiesta che la Legge di Bilancio 2023 destini risorse reali alla salute dei cittadini, aumenti le assunzioni di personale medico, veterinario e sanitario, per migliorare le condizioni di lavoro all’interno degli ospedali e dei presidi territoriali, superando i vincoli imposti dai tetti di spesa, per garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza in tempi accettabili; incrementi le retribuzioni del personale, oggi al terz’ultimo posto in Europa, anche attraverso politiche di defiscalizzazione già concesse alle partite IVA, al settore privato e ad altre categorie del pubblico impiego; renda accessibili a tutti i cittadini le prestazioni sanitarie appropriate contro l’allungamento delle liste d’attesa e i viaggi della speranza».
Al contempo si chiederà di chiudere la stagione del definanziamento della sanità pubblica previsto nei prossimi anni, che costringerà molti cittadini a doversi pagare le cure di tasca propria e ne spingerà tanti altri nel limbo già oggi molto affollato di coloro che non possono pagarsele. Inoltre occorre l’allineamento della spesa sanitaria pubblica alla media dei paesi europei e la depenalizzazione dell’atto medico.