Ancona-Osimo

Anche Astea tra le cento aziende più “green”

La multiutility inserita nell’elenco nazionale “Eco-friendly” per riduzione di CO2. «È un riconoscimento all’impegno per l’ambiente, non a caso abbiamo una specifica area Ricerca e Sviluppo», dice l'ad Marchetti

Fabio Marchetti, amministratore delegato di Astea Spa
Fabio Marchetti, amministratore delegato di Astea Spa

OSIMO – In base ad uno studio di Statista, piattaforma digitale tedesca che gestisce uno dei principali portali di statistica e business intelligence al mondo, commissionato da Corriere della Sera e Pianeta 2030, Astea Spa è tra le 100 aziende italiane più attente al clima. Nello specifico risulta al 67° posto tra le 100 aziende analizzate per investimenti eco-friendly, ottava sulle 14 del settore “Energia, approvvigionamento e materie prime”.

La ricerca si è basata sui consumi di CO2 tenendo in considerazione le emissioni dirette (che comprendono emissioni di gas a effetto serra da fonti di proprietà o controllate dall’azienda) e quelle indirette (che derivano dalla generazione di elettricità acquistata, riscaldamento, raffreddamento e vapore). La riduzione di questo rapporto, chiamata Carr (Compound annual reduction rate), indica il grado di riduzione delle emissioni di CO2 dell’azienda. Le società prese ad esame da Statista hanno un fattore comune: per ridurre l’impatto ambientale hanno investito nella ricerca e sviluppo per trovare soluzioni che privilegiano l’autoconsumo e migliorano i rendimenti degli impianti riducendo l’energia acquistata. Per questo il terzo criterio che ha formato la classifica finale è stato l’analisi del fatturato 2018-2020 e quanto si è investito nella sostenibilità ambientale.

«Questo risultato – commenta l’amministratore delegato Fabio Marchetti – arriva dopo l’Oscar di Bilancio, dimostrando che Astea cattura sempre più l’attenzione di grandi stakeholders, inserendosi tra le eccellenze italiane. È un riconoscimento all’impegno per l’ambiente, non a caso abbiamo una specifica area Ricerca e Sviluppo che studia soluzioni strategiche sulla riduzione delle emissioni inquinanti in ambiente e sulla diminuzione dei consumi di combustibili fossili. L’aggiornamento incessante si riflette nella continua ricerca di un miglioramento della qualità del servizio e di nuove opportunità di crescita per tutto il Gruppo, come il sito di compostaggio che entrerà in funzione a Ostra e che farà risparmiare tonnellate di emissioni di CO2 nel conferimento. Nuove opportunità sono arrivate anche grazie alla partecipazione a progetti europei come MUSE Grids – Horizon2020, che ha inciso in maniera rilevante in questa classifica delle aziende più green».

Lo scopo di MUSE Grids Horizon2020 è dimostrare in due contesti, uno urbano (Osimo) l’altro rurale (Oud-Heverlee in Belgio) come l’applicazione di un insieme di soluzioni tecnologiche, che prevedono il coinvolgimento della comunità locale e l’interazione delle reti energetiche locali (elettrica, teleriscaldamento, gas e mobilità elettrica), possa portare ad aumentare la produzione di energia rinnovabile e contestualmente ridurre la dipendenza dalle fonti fossili. Grazie a questo progetto, che ha indotto i ricercatori a premiare Astea nella classifica delle 100 aziende eco-friendly d’Italia, si sta massimizzando l’autoconsumo e riducendo le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente, con benefici per la comunità osimana, il singolo utente e per la stessa azienda.

L’ingegner Danilo Salvi, che presiede l’area Ricerca e Sviluppo di Astea ed ha seguito da vicino il progetto MUSE Grids spiega nel dettaglio che cosa ha comportato la sua attivazione ad Osimo: «I siti coinvolti nel progetto sono quattro. Il primo è la centrale di cogenerazione e teleriscaldamento con nuovi sistemi smart che hanno permesso di aumentare gli autoconsumi e i rendimenti d’impianto riducendo le emissioni in ambiente di CO2. Il secondo è la stazione di pompaggio di Campocavallo, dove è stato installato uno storage elettrico per aumentarne l’autoconsumo raggiungendo il 99,87% nell’ultimo trimestre 2020. Il terzo è il distretto idrico del centro storico di Osimo, in cui è avvenuta la sostituzione di circa 1900 contatori tradizionali con quelli intelligenti, in grado di comunicare con l’infrastruttura di monitoraggio real-time, per ridurre le perdite idriche. Infine il quarto è la sede Astea di via Guazzatore, in cui sono state installate una colonnina di ricarica per veicoli elettrici, dispositivi per il monitoraggio dei consumi energetici, sistemi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria programmabili e potenziato l’attuale impianto di produzione fotovoltaico». 

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