Ancona-Osimo

L’Anci scrive al premier Conte: «Risorse o stop ai servizi comunali»

Anche Mangialardi tra i firmatari della lettera Anci al presidente del consiglio: «Nel decreto Rilancio non ci sono i fondi necessari per le attività dei comuni. Non lasceremo nulla di intentato se inascoltati, ma il governo si fidi dei sindaci»

Il presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi al coordinamento nazionale dei presidenti Anci regionali
Il presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi al coordinamento nazionale dei presidenti Anci regionali

ANCONA – Sono 32 i firmatari della lettera che l’associazione dei Comuni Anci ha indirizzato al premier Giuseppe Conte convinti che il decreto “Rilancio” non colga appieno le complessità delle problematiche che investono i Comuni. Oltre al presidente Decaro, al delegato alla finanza locale, ai presidenti delle Anci regionali e delle città metropolitane, Maurizio Mangialardi l’ha sottoscritta anche come coordinatore nazionale dei presidenti delle Anci regionali oltre che presidente di Anci Marche.

«Ci siamo appellati al premier Conte – dice Mangialardi – perché nel decreto legge “Rilancio” mancano misure adeguate alle esigenze dei Comuni, e quindi ai cittadini. Penso almeno ai 400 milioni per compensare la tassa sui rifiuti che non intendiamo chiedere alle attività economiche chiuse per il lockdown, ma più in generale ai servizi che i comuni erogano, e che rischiamo seriamente di dover interrompere sommando a un’emergenza sanitaria da cui stiamo appena provando a rialzarci, una sociale».

L’Anci ha inteso appellarsi al presidente del consiglio chiedendo ascolto ed attenzione. «Nella lettera – insiste Mangialardi – abbiamo specificato che non lasceremo nulla di intentato di fronte a possibili sottovalutazioni delle richieste dei Comuni italiani».

«Sul piatto – conclude Mangialardi richiamando le parole vergate dai Comuni italiani – c’è la continuità dell’erogazione dei servizi sul territorio che può essere garantita solo con impegni concreti senza i quali non solo potrebbero incrinarsi il dialogo e la collaborazione tra le istituzioni ma verrebbe a crearsi un grave pregiudizio per i Sindaci nell’esercizio delle loro funzioni sui territori e nei confronti delle proprie comunità. Il momento è critico – afferma Mangialardi – e le risposte che chiediamo non sono più rinviabili».

«Ritengo che il governo si debba fidare dei sindaci e lo Stato debba investire nella sua diramazione territoriale assegnando risorse indispensabili per garantire i servizi e sostenere il tessuto economico locale» conclude il presidente di Anci Marche.