Ancona-Osimo

Ancona, i 5 Stelle critici sul Piano urbano di mobilità sostenibile

I pentastellati sostengono che «il completamento dell'anello filoviario con bus elettrici appare una soluzione tecnicamente inadeguata»

ANCONA – I 5 Stelle intervengono sul Pums, il Piano urbano di mobilità sostenibile presentato nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale: favorevoli alla riapertura della stazione marittima, così come pure all’anello filoviario, i 5 Stelle sollevano tuttavia alcune criticità relative al piano, anche se la nota del M5S non le chiarisce sino in fondo: «Il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle di Ancona esprime alcuni dubbi sui principali aspetti emersi dalla formulazione del recente Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) – recita la nota del M5S –: pur accogliendo con favore la proposta di riapertura della stazione marittima, il Movimento evidenzia che il Pums non offre indicazioni chiare sui modi di attuare questa soluzione e presenta una serie di proposte che si contraddicono a vicenda. L’auspicata riapertura della stazione marittima avrebbe senso solo se destinata al trasporto regionale di Trenitalia. Il Movimento, contrario da sempre alla sua chiusura, ha sostenuto in ogni sede la sua riattivazione: in consiglio comunale, attraverso manifestazioni, includendo l’argomento nel proprio programma elettorale per le elezioni amministrative del 2023. Un’altra criticità che si può riscontrare riguarda l’anello filoviario, per il quale non è previsto il completamento del collegamento tra piazza Ugo Bassi, via Martiri della Resistenza, Galleria del Risorgimento e piazza Cavour. Sebbene il Piano suggerisca di compensare il mancato completamento con bus elettrici, questa soluzione appare tecnicamente inadeguata».

Sarebbe interessante capire il perché: il Pums prevede, infatti, una parte di anello coperta da filobus e una parte da bus elettrici. I 5 Stelle proseguono: «La viabilità proposta sembra confusa e somiglia ad un rimedio temporaneo per affrontare una problematica emersa da un’analisi superficiale del Pums. Ci si focalizza soprattutto sulla zona centrale, trascurando le numerose difficoltà che affliggono le periferie e le frazioni ed appare anche inconsistente la parte riguardante la mobilità dolce, quindi la creazione di nuove piste ciclabili e la disciplina dell’uso dei monopattini. Visto che vi si fa riferimento, ci auguriamo anche che si rispettino effettivamente le direttive contenute nel Piano di inquinamento ambientale (Pia) e che si porti a termine il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). In conclusione, ci sembra che il Pums presenti soluzioni già viste in passato, mentre i progetti innovativi sono quasi del tutto assenti».