Ancona-Osimo

5 Stelle agli Stati Generali, Coltorti: «Più connessi al Paese». Fede: «Adeguare pelle a nuovi obiettivi»

Al confronto nazionale, che si è snodato nell'ambito della due giorni e ha coinvolto oltre 8mila persone, anche consiglieri, sindaci e deputati marchigiani. I grillini sono pronti a votare su Rousseau per dare nuovo impulso al movimento. Ecco come è andata

I deputati marchigiani del Movimento 5 Stelle. Da sinistra in alto Roberto Cataldi
I deputati marchigiani del Movimento 5 Stelle. Da sinistra in alto Roberto Cataldi

ANCONA – Dal capo politico alla guida collegiale, passando per la revisione dello statuto. Il Movimento 5 Stelle, reduce dalla due giorni di Stati Generali, è pronto a mettere nero su bianco la sua nuova “Bibbia”. L’atteso confronto interno ai grillini, è stato aperto dal presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e ha visto succedersi numerosi più di una trentina di interventi: dal reggente Vito Crimi a Luigi Di Maio, da Alfonso Bonafede a Lucia Azzolina, da Stefano Buffagni, ad Alessandro Di Battista, da Roberto Fico a Paola Taverna e di nuovo Crimi per le conclusioni. Assenti i fondatori Beppe Grillo e Davide Casaleggio.

La fase di confronto nazionale, che si è svolta totalmente online, è stata preceduta da un momento di dibattito interprovinciale, seguito da riunioni regionali, dove è stata fatta la sintesi delle proposte e sono stati scelti i rappresentanti che hanno partecipato per le Marche. Tra gli iscritti, hanno preso parte agli Stati Generali Rocco Tozzi, Serafino Angelini e Gabriele Gigli. Dei consiglieri comunali e sindaci, sono stati selezionali Roberto Ascani (sindaco di Castelfidardo), Gianni Mercorelli (candidato governatore), Lorella Schiavoni (consigliere comunale di Ancona) e Angelo Petrella (consigliere comunale di Pesaro). Quattro i componenti del gruppo regionale e parlamentare: Marta Ruggeri (consigliera regionale), Patrizia Terzoni (senatrice), Maurizio Cattoi (deputato) e Mauro Coltorti (senatore).

Dai diversi confronti è stato «stilato un documento finale in tre punti per definire principi, regole e organizzazione del Movimento, oltre ai temi dell’agenda politica» spiega il facilitatore marchigiano Giorgio Fede. Temi che saranno approfonditi da qui a 15 giorni in ulteriori assemblee con i  facilitatori di ogni area tematica per stilare una road map dell’agenda politica.

Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato

Nonostante non siano mancate scintille tra i vari esponenti del Movimento, Di Battista in testa, è stata scongiurata la scissione e i grillini sono pronti a voltare pagina per ristrutturarsi dopo la batosta elettorale delle regionali, Marche incluse. «Sono stati due giorni in cui si sono tirate le somme di mesi di riunioni regionali degli attivisti – dichiara il senatore marchigiano Mauro Coltorti presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato -. Un lavoro continuo per migliorare l’organizzazione del Movimento e continuare a dare al Paese la possibilità di uno sviluppo equo, solidale e sostenibile».

Nel corso della plenaria si sono confrontati da remoto 305 tra attivisti, consiglieri comunali, regionali e parlamentari da tutto il paese sui temi più urgenti da risolvere. In testa alle priorità dell’agenda politica, vista anche la pandemia di covid-19, i temi della sanità, lavoro, scuola e fisco. Nell’ultima giornata il dibattito è entrato nel vivo della questione più meramente politica, affrontando il tema della modifica della struttura e dell’organizzazione del Movimento «per renderlo sempre più connesso al Paese e con una struttura in grado di affrontare in modo rapido e partecipato le richieste che giungono dai territori» spiega Coltorti, inclusi i cambiamenti climatici e socio-economici.

«Sono stati discussi naturalmente alcuni dei principi e delle regole che caratterizzano il movimento tra cui il doppio mandato elettorale, la rinuncia al finanziamento pubblico e l’autoriduzione degli stipendi dei parlamentari», prosegue Coltorti, spiegando che alcuni dei temi emersi saranno oggetto di voto sulla Piattaforma Rousseau, uno dei temi che ha “scaldato” gli animi.

«Giornate – conclude il senatore – che hanno voluto esaltare l’importanza della partecipazione alla vita democratica del Paese, consci che la sintesi migliore giunge dal lavoro congiunto di tante individualità».

Giorgio Fede
Giorgio Fede

Gli Stati Generali, evidenzia il facilitatore Giorgio Fede, hanno rappresentato una fase propositiva alla quale seguirà la fase deliberativa che si snoderà sulla Piattaforma di Rousseau, ma intanto è emersa chiaramente «una magnitudo ampiamente diretta verso l’organo collegiale». Il senatore Fede sottolinea che si tratta di un «un grande percorso partecipativo, unico in tutta Italia» nell’ambito del quale sono state ascoltate «oltre 8mila persone in tutto il Paese che in questo modo hanno potuto esprimere la loro opinione».

Sulla batosta elettorale alle Regionali Fede ammette che «c’è stata una revisione ampia dei consensi, conseguenza anche del ruolo di governo che storicamente non ha mai portato nessun partito di governo ad aumentare i voti». Ma evidenzia anche che il Movimento si è trovato a gestire «uno dei periodi più nefasti, sia per la pandemia di covid che per i crolli alle infrastrutture», come ad esempio il Ponte Morandi di Genova. Inoltre essendo «una forza giovane, c’era la necessità di rivedere l’organizzazione del movimento per armonizzarla alla nuova condizione e al percorso di maturazione». Secondo Fede però non si tratta di cambiare pelle, quanto piuttosto di «adeguarla ai nuovi obiettivi e progetti».

Patrizia Terzoni

«Ci siamo messi in discussione per migliorarci ed innovarci per proseguire questo cammino insieme ai cittadini e soprattutto per i cittadini» ha dichiarato la senatrice Patrizia Terzoni. «Le due giornate sono state molto proficue ed ho personalmente notato una unità di intenti, di idee e di percorso da nord a sud dello stivale a differenza di ciò che spesso media o anche alcuni componenti più in vista del M5s fanno credere esternamente».

Una unità di intenti evidenzia la senatrice che ha riguardato anche «i temi più importanti e urgenti. La sanità, la scuola e il tessuto produttivo del Paese i principali temi trattati anche in vista di questa enorme emergenza sanitaria che vede coinvolta non solo l’Italia ma il mondo intero. A breve saranno resi pubblici tutti i lavori scaturiti dai tre tavoli di sintesi a cui ho avuto il piacere di partecipare». «Il Movimento 5 Stelle ha affrontato alti e bassi, devo ammetterlo – conclude – , ma da grandi guerrieri ci stiamo rialzando in piedi più forti e uniti di prima».

Mirella Emiliozzi
Mirella Emiliozzi

«I 5 Stelle  – dichiara la deputata Mirella Emiliozzi – sono uomini e donne che hanno fatto e possono fare ancora la differenza sia a livello nazionale che a livello locale. Derubricare il nostro dibattito interno a una “contesa tra prime donne” è quindi riduttivo, anzi il confronto su alcuni aspetti interni e la scelta di una nuova leadership collegiale sono simbolo di quell’apertura e quell’inclusione che da sempre ha contraddistinto il Movimento. L’obiettivo principale di questi Stati generali era scrivere l’agenda politica dell’Italia per i prossimi 10 anni e penso che sia stato centrato.  Per quanto riguarda le Marche – conclude – siamo una regione che deve profondamente rinnovarsi e in questo il Movimento 5 Stelle è ben presente e molto attivo. Di fatto siamo l’unica forza politica che ha tutte le caratteristiche per riuscirci e abbiamo davanti questa consiliatura regionale per dimostrarlo».