Ancona-Osimo

8 Marzo, violenza contro le donne: in aumento i “codici rossi”

Al teatro Sperimentale di Ancona l'incontro "Rosso Invisibile –Violenze Nascoste", promosso dalla Questura dorica con il patrocinio del Comune e della Regione. Presenti 400 studenti

Un momento del convegno che si è tenuto allo Sperimentale di Ancona

ANCONA – «I dati sono di rilievo: i procedimenti per i reati del codice rosso sono in costante aumento, parliamo di maltrattamenti, di violenze sessuali, di lesioni aggravate, dalla relazione familiare stretta, degli atti persecutori. Sulle scrivanie dei magistrati della Procura quotidianamente abbiamo notizie di reato per queste tipologie di reato». A tracciare il quadro è il procuratore aggiunto di Ancona Valentina D’Agostino, a margine dell’incontro “Rosso Invisibile –Violenze Nascoste”, promosso dalla Questura di Ancona con il patrocinio del Comune di Ancona e della Regione Marche, al Teatro Sperimentale di Ancona.

L’incontro, che cade nella giornata Internazionale per i Diritti delle Donne, ha visto quali relatrici il procuratore aggiunto di Ancona Valentina D’Agostino, il direttore dell’Inps regionale Marche Emanuela Zambataro, il referente dell’Educazione finanziaria di Banca d’Italia per le Marche Sabrina Ferretti, la dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Ancona Marina Pepe e Chiara Morandi di Morandi Group S.r.l. Prima del dibattito, dopo l’intervento del prefetto di Ancona Darco Pellos, della Presidente dela Commissione Pari Opportunità della Regione Marche Maria Lina Vitturini, del questore di Ancona Cesare Capocasa, l’esibizione della musicista anconetana Sofia Tornambeni, vincitrice dell’edizione 2019 di XFactor.

Il convegno allo Sperimentale di Ancona

Presenti, il presidente del Consiglio Regionale delle Marche Dino Latini, l’assessore del Comune di Ancona Tiziana Borini e le massime autorità civili e militari della città. In platea, ad assistere ai vari interventi, circa 400 studenti anconetani degli istituti di istruzione superiore Rinaldini, Podesti, Volterra e Vanvitelli Stracca. Un momento di riflessione per educare i ragazzi delle scuole.

Il procuratore aggiunto D’Agostino parlando dell’incremento dei reati ha sottolineato che il trend è anche indicativo del fatto che «c’è una emersione del fenomeno che prima era sommerso». «Almeno una donna su tre nel corso della sua vita ha subito una qualche forma di violenza» ha spiegato, sottolineando che il fenomeno non è più emergenziale, ma «strutturale che va combattuto a più livelli».

Il procuratore aggiunto di Ancona Valentina D’Agostino

«Stiamo affinando le tecniche di indagine e soprattutto la specializzazione, sia da parte dei magistrati della procura e delle procure di tutta Italia» e di «specializzazione da parte della polizia giudiziaria che spesso è l’organismo che ha il primo contatto con le persone offese e che quindi accoglie in un certo senso le persone offese. Anche il numero delle misure cautelari – ha aggiunto -, non solo delle misure custodiali, le più gravi, ma anche di divieto di avvicinamento alla persona offesa, di allontanamento dal domicilio familiare, sono in progressiva crescita. Negli ultimi anni solo presso la Procura di Ancona abbiamo avuto più di 150 misure cautelari per reati di questa tipologia».

Una situazione che D’Agostino ha definito «preoccupante e che deve essere affrontata innanzitutto con la prevenzione e con l‘educazione, perché quando poi si arriva ad interessare la polizia giudiziaria e l’autorità giudiziaria vuol dire che è già troppo tardi perché il reato si è conclamato. Iniziative come questa di oggi sono fondamentali – ha proseguito – perché è giusto che i ragazzi abbiano la consapevolezza della gravità di alcuni comportamenti che forse non sempre vengono percepiti come gravi e quindi parlare di queste condotte, di violenza contro le donne, è fondamentale per accrescere il grado di consapevolezza dei giovani». Insomma «l’educazione per riconoscere le ipotesi di reato, per riconoscere le condotte di violenza e reagire tempestivamente».

La presidente della Cpo Maria Lina Vitturini

La presidente della Commissione Pari Opportunità Vitturini ha ricordato che la giornata è dedicata ai diritti delle donne lavoratrici e che «purtroppo ancora c’è un forte gap, anche se l’Istat ci dice che c’è una ripresa economica, ma dell’88% dei nuovi assunti vediamo che sono solo uomini, le donne molto spesso si accontentano di lavori part-time e precari». Poi ha rimarcato che nella fase Covid «si è creata una voragine per quel che riguarda la disoccupazione femminile che ci vorranno 100 anni per recuperare. Vero però anche che di conquiste ne sono state fatte tante e abbiamo dei nuovi strumenti perché il Pnrr, con l’obiettivo 5, pensa nell’ottica di genere. Ce la stiamo mettendo tutta – ha detto – le istituzioni tutte insieme».

La presidente della Cpo ha poi rimarcato l’importanza della certificazione di genere, a cui la commissione dedicherà una giornata il 6 maggio, nella quale inviterà le imprese marchigiane, per illustrare «gli sgravi contributivi e le premialità nelle gare d’appalto», previsti per le aziende che assumono donne.

La platea

La direttrice dell’Inps Zambataro citando dati Istat ha spiegato che circa il 25% delle donne non hanno la gestione economica del denaro di famiglia e «dipendono del tutto dalle entrate dei mariti». Se dopo la pandemia il mercato del lavoro segna una ripresa, ha evidenziato che nel 2022 le occasioni di trovare un lavoro ammontano nel 28% dei casi per gli uomini e solo nel 18% per le donne. Inoltre, ha sottolineato che nello stesso anno il 44% della forza lavoro era rappresentata da donne, che guadagnano mediamente 15mila euro l’anno a fronte dei circa 20mila degli uomini.

Un divario salariale che vede le donne in linea generale avere uno stipendio più basso del 25% rispetto ai colleghi uomini. A fronte di stipendi più bassi, anche le pensioni sono più basse per le donne, tanto che percepiscono mediamente 668 euro al mese contro i 1.218 euro mensili medi degli uomini. Ne deriva che le donne percepiscono una pensione più bassa del 45% nel settore privato, un differenziale retributivo che nel pubblico tocca il 27%. Guardando ai dati relativi ai sostegni al reddito, il 60% della naspi è stata erogata a donne nel 2021, mentre sul fronte dei congedi parentali nel 2021 l’83% è stato autorizzato e destinato a donne.

Due gli strumenti per le donne vittime di violenza di genere: il reddito di libertà (nato nel 2021 e compatibile con naspi e reddito di cittadinanza, è un assegno di 400 euro mensili, erogabili per massimo 12 mesi, per le donne che siano seguite da centri antiviolenza, per sostenere spese autonomia personale e percorso scolastico dei figli, ma la misura è finanziata solo nei limiti degli stanziamenti esistenti) e il congedo indennizzato (misura nata nel 2015 che consente alle donne lavoratrici, vittime di violenza, di avere 90 giorni di astensione dal lavoro in un anno). Misure di soccorso economico importanti da far conoscere a tutti, ha spiegato.

Le autorità

La dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Ancona Pepe nel suo intervento ha evidenziato che «negli ultimi anni da quando c’è la campagna dipartimentale ‘Questo non è amore’, ci siamo resi conto che lo strumento principale per combattere questi reati è sicuramente la prevenzione e l’ammonimento del Questore in particolare: i dati statistici ci confortano sul fatto che consente che non si riproducano recidive. Soprattutto il momento della notifica del colloquio con l’autore di queste condotte ci dimostra che, in realtà, si riescono in questo modo a prevenire condotte più gravi».

Secondo Pepe l’ammonimento del questore sia in caso di atti persecutori e stalking sia in caso di violenza domestica, ma «mentre l’ammonimento per stalking deve venire necessariamente dalla vittima, quello per violenza domestica può essere in qualche modo segnalato da chiunque, ed è fondamentale perché spesso sappiamo come nella violenza domestica la parte non ha il coraggio di denunciare. L’importanza di questi strumenti – ha aggiunto – è che per tutte quelle donne, quelle persone, perché non è rivolto soltanto le donne, ma alla violenza di genere che può riguardare i minori e gli anziani, può in qualche modo consentire la cessazione di queste condotte, prima ancora che si commetta un reato».

Insomma l’ammonimento, ha evidenziato, «è lo strumento principale in questo momento storico» e in caso di un provvedimento di ammonimento del questore, «le forze di polizia hanno l’obbligo di ritirare le armi anche agli appartenenti alle forze di polizia e guardie giurate». Fondamentale, per la dirigente della Divisione Anticrimine è «avere il coraggio di anticipare la commissione del reato, perché abbiamo gli strumenti per farlo, il legislatore li ha previsti, sia nel caso dello stalking che nel caso della violenza domestica» ed ha ricordato che in caso di condotte reiterate il reato è procedibile d’ufficio e la vittima non è più costretta a venire nuovamente nell’ufficio di polizia, e qualora dovesse essere emesso un provvedimento di condanna, il reato è nella forma aggravata.

L’esibizione di Sofia Tornambeni, vincitrice dell’edizione 2019 di XFactor.

La referente dell’educazione finanziaria di Banca d’Italia per le Marche Ferretti ha tracciato il divario sul fronte dell’alfabetizzazione finanziaria tra donne e uomini: «Le donne sanno meno di finanza degli uomini in Italia – ha detto – », spiegando che «dietro non c’è un problema generazionale», un divario tra donne e uomini «che ci pone al livello di Polonia e Perù». Inoltre, ha sottolineato che «il ruolo dell‘educazione finanziaria permette di sfruttare le evoluzioni tecnologiche» portate dalla pandemia ed ha ricordato che Banca d’Italia organizza un programma di educazione finanziaria ‘Le donne contano’.

Chiara Morandi, di Morandi Srl ha portato la sua esperienza di donna imprenditrice e delle difficoltà riscontrate dalle donne nel mondo del lavoro. Ha ricordato la nascita del gruppo, fondato dal bisnonno, di cui poi il padre ha seguito le orme. Un’azienda, la cui storia è stata contrassegnata dagli uomini, ha ricordato, finché non è arrivata lei nell’impresa, dopo gli studi in Fisica a Bologna. «Sono cresciuta convinta che avrei affermato le mie capacità», ha detto, ricordando che in famiglia il peso «non era diviso equamente», ma le disparità che ho vissuto sono le stesse che cerco oggi di non attuare, sia nella mia famiglia che in quella delle mie dipendenti». Ricordando il suo percorso ha detto: «Quando sono entrata nell’azienda di famiglia, gli uomini mi davano per ‘spacciata’, ma ho cercato di dimostrare quanto valessero le mie capacità e quelle delle mie colleghe, spesso lasciate indietro».