ANCONA – Ancora accampamenti dietro la Questura di via Gervasoni. Alcuni cartoni sono comparsi nel parchetto di via Marini. Lì, passerebbe la notte un gruppo di pakistani in attesa dei documenti.
Stando a quanto riferiscono i residenti dormirebbero all’aperto per assicurarsi un posto negli uffici della Questura, essere ricevuti alle prime ore del mattino ed espletare così velocemente le procedure burocratiche.
Nei giorni e nei mesi scorsi, accampamenti di questo genere erano stati scoperti al Passetto, con bivacchi in spiaggia di cui abbiamo dato notizia in questo giornale. In quel caso, erano gli stessi pakistani a chiedere aiuto e a lanciare un appello alla città, dopo aver raccontato la loro storia: «Aiutateci, abbiamo freddo la notte e abbiamo bisogno di tutto, dall’acqua al cibo alle coperte».
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Situazione non dissimile parrebbe essere quella attuale di via Marini. Uno zaino e dei cartoni sull’erba sono un letto improvvisato per chi viene da territori lontani. Un parchetto che viene percorso da tanti studenti, data l’adiacenza con l’istituto superiore Savoia Benincasa. Poco più in là, resti di pane e viveri, con una bottiglia di latte gettata tra i rovi e dei panni stesi sui rami di un albero.
Uno studente, che preferisce l’anonimato, riferisce come «alcuni di loro chiedano a volte delle bottiglie d’acqua nei pressi della scuola. Hanno sete, specialmente la mattina quando il sole picchia in testa».
Nelle vicinanze non ci sono bagni pubblici e un abitante di via Gervasoni riferisce di vedere alcuni dei presunti richiedenti asilo «fare i bisogni e lavarsi nel vicino ˈparco della fontanaˈ, nei pressi di via XXV Aprile, sotto il curvone della Questura». E ancora: «È una situazione brutta anzitutto per queste persone, costrette a vivere in condizioni non certamente ottimali».
È invece del 12 ottobre, invece, la notizia di un principio d’incendio, subito domato, in una casa apparentemente abbandonata di fronte alla scuola di via Marini, il Savoia Benincasa. Casa che si trova in via VIII Marzo e che, hanno detto alcuni abitanti del quartiere subito dopo il fatto, «potrebbe essere stata usata come punto di appoggio per i richiedenti asilo, costretti altrimenti a vivere sotto le intemperie». Su questo, saranno però gli accertamenti e le indagini a fare luce.
Sul fronte degli aiuti, alcuni accampati del Passetto erano stati avvicinati dai City Angels di Ancona, guidati da Patrizia Guerra, mentre per difendere i loro diritti, qualche settimana fa, era stato organizzato persino un sit-in di protesta in piazza.