ANCONA – Qualcuno dice di essere lì da un mese, altri da due settimane. Stessi vestiti, poca acqua, per il mangiare vanno alla mensa del povero. Vorrebbero poter lavorare e rifarsi una vita. Così un gruppo di dieci pachistani aspetta accampato, in un giardinetto dietro la questura di Ancona, a ridosso dell’ex scuola superiore geometri.
Attendono di essere destinati in qualche centro di accoglienza che per ora non ha posti. Hanno chiesto protezione internazionale e di volta in volta l’ufficio immigrazione cambia loro l’appuntamento per presentarsi in questura perché nei centri di accoglienza non c’è posto. L’ultimo spostamento è di pochi giorni fa.
Uno dei pachistani aveva appuntamento il 12 agosto allo sportello di via Gervasoni. Si è presentato ma poi gli hanno scritto sul foglio di tornare il 14 settembre. Nessuno sa dove andare nel frattempo ed ecco che l’area attorno alla questura diventa per loro un punto di appoggio. Il parco alle spalle della struttura è diventato il loro dormitorio. Avevano anche una tenda giorni fa ma la polizia gliela avrebbe fatta togliere. Gli sgomberi sono continui ma poi loro ritornano perché non sanno dove altro andare.
La loro presenza è stata notata da un residente che ha contattato l’associazione di volontariato City Angels, guidati dalla mamma coraggio Patrizia Guerra. «Ieri sera siamo stati a portare coperte, vestiti puliti e acqua a queste persone disperate – dice Guerra – hanno bisogno di tutto anche di trovarsi un lavoro. Noi cerchiamo di aiutarli ma nei loro occhi c’è la disperazione». La disperazione che porta a fare anche cose inconsulte. «Due di loro sono venuti alle mani – continua Guerra – e la polizia li ha portati via».
I pachistani rimasti hanno sostenuto che sono stati arrestati ma la vicenda è tutta da chiarire. Ieri sera alle 20 Patrizia è andata da loro per portargli i primi aiuti. «Ci hanno detto che a casa loro raccontano di stare bene – spiega Guerra – per non far preoccupare i familiari. Hanno tutti meno di 40 anni, sono fuggiti da fame e miseria. Hanno bisogno di una struttura dove dormire e lavarsi». Per ringraziare i City Angels i pachistani hanno tradotto dall’arabo con il cellulare una frase per mamma coraggio e i suoi volontari: «La tua grande gentilezza ci ha aiutato, che Allah ti benedica sempre». Patrizia ha mantenuto i contatti con il gruppo e gli aiuti continueranno.
Per chi volesse contribuire con vestiti, cibo ed altro può scrivere ai city angels tramite la pagina Facebook cercando “City Angels Ancona” o mandare una mail a ancona@cityangels.it.