ANCONA – «Nei prossimi giorni vedremo se sarà necessario produrre una ordinanza» per l’obbligo di mascherina all’aperto «in caso di assembramento». Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, parlando con i giornalisti a margine della seduta del Consiglio regionale. Il governatore, nell’auspicare il rispetto delle misure anti-Covid da parte della popolazione «al di là dell’ordinanza», ha spiegato «stiamo valutando le curve pandemiche dei contagi della nostra regione e cercando di capire anche l’aumento dell’ospedalizzazione».
Intanto alcuni sindaci marchigiani, con l’identificazione della nuova variante (Omicron) hanno già annunciato per le loro città l’intenzione di voler procedere con l’ordinanza, visto che il periodo natalizio moltiplica le occasioni di incontro e l’affluenza delle persone nei centri cittadini. Pesaro lo ha già fatto, Ancona si unirà presto e Osimo lo ha preannunciato.
Sul rischio di un Natale in zona gialla per le Marche, con l’incidenza dei contagi che ha superato i 170 casi su 100mila abitanti e le terapie intensive che ieri erano arrivate alla soglia critica del 10% (mentre l’area medica è all’8% con soglia critica al 15%), ha evidenziato che nelle ultime settimane «l’incremento della crescita dei ricoveri negli ospedali non è stato così impattante rispetto alla linea di crescita dei contagi».
«Bisogna capire – prosegue – se l’ospedalizzazione arriva due – tre settimane dopo rispetto all’incremento dei contagi, o se è un fenomeno contenuto. Nessuno è in grado di dirlo, ma in base al dato attuale abbiamo un margine in area medica molto elevato che ci rende saldamente in zona bianca», anche se ha fatto notare è «difficile fare previsioni da oggi ad un mese».
Acquaroli è poi tornato sul rischio più volte ventilato per le Marche di passare in zone di rischio più elevato: «Leggere e vedere accostata la nostra regione continuamente da questa estate a zona rossa, zona gialla e zona arancione, un po’ disturba, perché credo che anche mediaticamente non rappresenti la verità sugli indici che poi determinano il passaggio in zona gialla o arancione o rossa. Credo che faremo tutti molta più attenzione e meno danno a raccontare le cose come stanno veramente».