Ancona-Osimo

Ancona, l’addio a Lorenza Cingoli: «Donna brillante, lavorò con Dario Fo». Ecco chi era l’autrice Rai scomparsa ieri

Scrisse tantissimi programmi per la tv e collaborò a format di successo come ˈLa Melevisioneˈ e ˈL'albero azzurroˈ. Autrice di svariati romanzi per ragazzi, era nata ad Ancona 58 anni fa. Lascia una figlia, Alice

Lorenza Cingoli negli studi de "La Melevisione" (fonte Facebook)

ANCONA – «Lorenza si chiamava così, proprio come mia sorella. Un omaggio che le due famiglie fecero nel segno di una bellissima amicizia». A ricordare l’anconetana Lorenza Cingoli, autrice Rai morta ieri (2 settembre), a 58 anni, è Paolo Marasca, ex assessore comunale dorico alla cultura.

La politica, qui, c’entra poco. Si tratta di storie, di legami, di affetti, di vita vissuta, di ricordi indelebili. La famiglia Marasca era molto amica dei Cingoli. La sorella di Paolo, così come lo stesso ex assessore, conosceva bene Lorenza, autrice di cartoons e di programmi per bambini, ma anche scrittrice di romanzi e ideatrice di format televisivi per ragazzi.

«Al solo pensiero che non ci sia più mi si spezza il cuore», dice l’ex numero uno della cultura dorica. Marasca non sapeva ancora nulla della scomparsa di Cingoli. Siamo noi di www.CentroPagina.it a dargli la notizia: «Era una delle persone migliori che abbia mai conosciuto – osserva – Nel mio primo periodo a Milano, quando studiavo Lettere, lei mi prese sotto la sua ala, segnò una fase fondamentale della mia vita».

E ancora: «Andai da lei perché figlia di Giulio e Rossana, due dei più cari amici dei miei genitori. Giulio era uno dei geni italiani del secondo Novecento. Lorenza si chiamava come mia sorella, per via di questa amicizia. Le devo tantissimo, e non posso pensare che non la incontrerò più per caso, come capitava spesso. Ripeto, mi si spezza il cuore».

Lorenza Cingoli (fonte Facebook)

Mentre quello che sarà per ben due volte l’assessore alla cultura della giunta Mancinelli studiava Lettere nel capoluogo meneghino, Lorenza si dedicava alla Storia moderna e contemporanea alla Statale di Milano. Poi, l’autrice Rai conseguirà un dottorato di ricerca in Storia economica alla Bocconi.

Ma Paolo e Lorenza (nata ad Ancona il 13 marzo ’65) si continueranno a sentire: «Ci sentivamo sporadicamente, di tanto in tanto. L’ultima volta che ci siamo sentiti non ha accennato a nulla che non andasse, non so cosa sia potuto succedere».

C’è sconcerto anche da parte di un’altra delle figure del mondo della cultura anconetano: il professor Antonio Luccarini (anche lui ex assessore alla cultura del Comune di Ancona) conosceva bene la famiglia Cingoli. «La villa di famiglia si trova in via Goito – riflette – ma non so se ci sia più qualcuno di loro, adesso. Certo è che Giulio, il padre di Lorenza, è morto una decina di anni fa e suo fratello (lo zio dell’autrice Rai) è scomparso forse un anno fa. Mi dispiace molto che Lorenza non ci sia più – commenta Luccarini – Era venuta diverse volte ad Ancona, io la invitai in diverse occasioni per ricordare il padre. Era una persona d’oro, sia per intelligenza che per semplicità».

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Già, perché Lorenza – lo dicevamo – era figlia di Giulio Cingoli, uno dei più importanti disegnatori e pubblicitari italiani. Il mondo della comunicazione lo conosce bene: «Lui, Giò e Arnaldo Pomodoro partirono alla conquista di Milano – per così dire – Erano un nucleo di marchigiani ben apprezzato, in Lombardia. A Milano, Giulio metterà in piedi persino un laboratorio in via degli Orti, frequentatissimo fino agli anni ’80. Amava cimentarsi in spot pubblicitari, innovare e scoprire nuovi talenti».

Giulio e Lorenza Cingoli (fonte Fb)

Lorenza cresce in una famiglia contornata di arte e cultura, immersa nella pubblicità e nella tv, dove poi farà carriera. Il padre, grande amico di Dario Fo e di Franca Rame, realizzerà un film di animazione partendo proprio da ˈJohan Padan
a la descoverta de le Americheˈ, l’opera di Fo.

Autrice di trasmissioni che hanno segnato la storia della tv per ragazzi, come ˈL’ Albero Azzurroˈ e ˈLa Melevisioneˈ, Lorenza Cingoli si è distinta anche come sceneggiatrice di film accanto al padre (nel progetto che partì proprio dall’opera di Fo). Realizzò pure un lungometraggio ˈBerni e il giovane faraoneˈ, ambientato nelle sale del Museo Egizio di Torino, insieme a Martina Forti, oltre che diverse serie di fiction per ragazzi e soprattutto di libri e
racconti per giovani e giovanissimi.

Fino a questi ultimi mesi di lavoro per la scrittura del programma ˈCalzinoˈ, la sede Rai di Torino è stata la sua casa, il luogo dell’impegno e del confronto, il luogo delle amicizie e delle collaborazioni. Sposata con un anconetano e ormai milanese d’adozione, lascia una figlia, Alice. Lorenza tornava spesso ad Ancona, almeno una volta l’anno, dicono gli amici più stretti, anche perché qui aveva ancora una ristretta cerchia di amici che le ricordavano l’infanzia.

Quel periodo bellissimo e spensierato prima di proseguire sulle orme del padre. Un uomo, Giulio, che realizzò tanti Carosello. Era stato lui a ideare – giusto per dirne una – la pubblicità dell’insetticida ˈRaid, li ammazza stecchitiˈ.

«È stato uno dei più grandi pubblicitari di tutti i tempi. A lui – e ora a Lorenza, magari – Ancona dovrebbe dedicare almeno una strada», propone Luccarini, la cui giunta assegnò il Ciriachino (la civica benemerenza anconetana, ndr) al padre della 58enne scomparsa ieri.

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