ANCONA – Sciopero nazionale del trasporto aereo oggi – 24 settembre. All’aeroporto delle Marche, a Falconara, le sigle sindacali di categoria Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti si sono ritrovate in presidio davanti al Sanzio anche per protestare contro l’annunciato licenziamento di 10 lavoratori della ex Aerdorica oggi Ancona International Airport.
Due dunque le rivendicazioni: sul piano nazionale i sindacati chiedono al Governo risposte sulla crisi in cui versa il settore la cui tenuta industriale viene giudicata a rischio, mentre sul piano regionale preoccupano i nuovi licenziamenti.
Nel corso dell’ultimo confronto con la società che gestisce l’aeroporto Raffaello Sanzio, l’Ancona International Airport, avvenuto il 20 settembre, l’azienda ha comunicato che intende procedere allo sblocco dei licenziamenti dopo il 31 ottobre, in seguito all’accordo raggiunto sulla procedura di mobilità, e non ricorrere ricorrere all’attivazione di ulteriori ammortizzatori sociali, anche se previsti dai decreti governativi.
I sindacati hanno scritto alla Regione per chiedere un intervento, dal momento che nell’accordo era stato assunto un impegno da parte dell’ente sul fronte dell’attivazione di politiche attive di lavoro per la ricollocazione dei 10 lavoratori in esubero.
Valeria Talevi, segretaria regionale Filt Cgil, spiega che «la crisi del trasporto aereo è ormai acclamata e questa è la terza iniziativa di sciopero che mettiamo in campo per chiedere al governo gli ammortizzatori sociali per superare questo periodo: la pandemia non è ancora terminata e il trasporto aereo, soprattutto passeggeri, è ancora in crisi». Sulla questione degli esuberi della ex Aerdorica, la sindacalista afferma «non comprendiamo perché l’azienda voglia procedere ai licenziamenti al 31 ottobre, mentre noi nell’accordo per la mobilità avevamo sia un impegno di Regione a ricollocare gli esuberi, sia degli esodi incentivanti».
I sindacati vanno all’attacco e aggiungono che la società che gestisce l’aeroporto ha annunciato anche una seconda procedura di mobilità e chiedono che «i lavoratori possano essere accompagnati anche con gradualità all’uscita perché ci sono alcuni dipendenti che possono andare in quiescenza e altri che possono essere ricollocati, perché dunque licenziare?» domanda Talevi.
La segretaria di Fp Cgil fa notare poi che «cargo non ha perso fatturato, anzi, con l’apertura di Amazon, prevista per il 2023, che utilizza molto il trasporto aereo, si apre una prospettiva. Chiediamo per questo di utilizzare gli ammortizzatori sociali e di utilizzare il trasporto aereo, un altro ammortizzatore che il governo non sta rifinanziando».
L’altro nervo scoperto è quello delle ristori previsti dai decreti governativi, ma che stando ai sindacati non sarebbero mai arrivati: ristori disposti per quegli aeroporti italiani, come il Sanzio, che avevano tenuto aperto gli scali durante la fase pandemica per garantire i servizi emergenziali. All’aeroporto delle Marche sarebbero dovuti arrivare 800mila euro, ma «Regione non ha ancora istruito la pratica all’Ue e questo non aiuta la vertenza».
Giorgio Andreani, segretario generale Uil Trasporti Marche ha posto l’accento sulla preoccupazione dei lavoratori dell’ex Aerdorica e chiede all’azienda di rivedere le sue posizioni, perché «bisogna iniziare a parlare di futuro e di rilancio. È incomprensibile come un aeroporto così importante, fondamentale per la ripresa economica del territorio, non rientri in un dibattito per la rinascita dell’aeroporto e dell’economia regionale. Ed è incomprensibile il silenzio delle Istituzioni, Regione in primo luogo che non vuole parlare dell’aeroporto che è quasi un argomento tabù».
Il sindacalista definisce «incomprensibile anche la strategia dell’azienda che parla di rilancio, ma poi in realtà le uniche politiche messe in campo sono quelle di riduzione del personale e di riorganizzazione degli orari dei lavoratori: non vorremmo che a pagare siano sempre i dipendenti».
Roberto Ascani, segretario Fit Cisl Marche ha posto l’accento sulla questione dei ristori: «La pandemia ha colpito durissimo e chiediamo che ci sia supporto fino a quando il trasporto aereo non riprenderà nella sua totalità. Supporto economico, del lavoro, per la garanzia occupazionale, da parte delle Istituzioni per il mantenimento della infrastruttura strategica per il paese o della regione».
Secondo il sindacalista con la ripresa del lavoro si può mantenere l’occupazione «di tutti i lavoratori coinvolti» i quali nel periodo estivo lavorano full time.
Nei mesi passati, il 6 luglio, i sindacati avevano consegnato ai consiglieri regionali un documento e un verbale di incontro con l’azienda per chiedere la prosecuzione degli ammortizzatori sociali, ma la situazione non si è sbloccata, come lamentano Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti.
«Questa situazione ci preoccupa molto – afferma Federico Togni, in servizio presso lo scalo aeroportuale da 10 anni – speravamo che l’azienda riprendesse la cassa Covid per prolungare questo periodo di transizione prima dei licenziamenti, anche per consentire ad alcuni lavoratori di avvicinarsi al pensionamento, ma ci hanno già comunicato che attueranno la procedura di licenziamento».